
Giornata mondiale dell’Epatite. “One life, one liver” il claim del 2023
Il 28 luglio si celebra in tutto il mondo il World Hepatitis Day, Giornata mondiale dell’Epatite, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel giorno della nascita di Baruch Blumberg (28 luglio 1925), il biochimico statunitense insignito del premio Nobel per aver scoperto nel 1967 il virus dell’Epatite B e sviluppato il primo vaccino.
La ricorrenza rappresenta un’occasione per accendere i riflettori su questa infezione e richiamare l’urgenza degli sforzi necessari per eliminare l’epatite come minaccia per la salute pubblica entro il 2030, obiettivo a cui hanno aderito nel 2016 i vari Paesi del mondo.
Il claim, scelto quest’anno dall’OMS “One life, one liver”, è un monito che ci ricorda che la salute del fegato è fondamentale per la salute umana. Questo prezioso organo ogni giorno svolge silenziosamente più di 500 funzioni indispensabili per vivere. Anche le epatiti virali agiscono in silenzio, con sintomi che compaiono solo quando la malattia è in fase avanzata. Sebbene esistano diversi tipi di virus dell’epatite (dalla A alla E), le epatiti B e C sono le più rilevanti e causano quasi 8.000 nuove infezioni ogni giorno a livello globale, che per lo più non vengono individuate. Ogni anno si contano oltre un milione di decessi legati alle epatiti, molti dei quali tuttavia potrebbero essere evitati.
Infatti per l’epatite B esistono vaccini e trattamenti efficaci e per l’epatite C è disponibile una cura.
Nella lotta alle epatiti svolge un ruolo fondamentale la diagnosi precoce. Diagnosticare l’infezione nelle persone inconsapevoli di essere contagiate consente di evitare le complicanze di una malattia epatica avanzata e permette di interrompere la circolazione del virus impendendo nuove infezioni. Per poter rilevare la presenza del virus dell’epatite basta un semplice test.