Il contratto dei farmacisti scade ad agosto. Conasfa: silenzio incomprensibile

Tre anni. È il tempo trascorso dall’ultimo rinnovo contrattuale dei farmacisti collaboratori che ad agosto 2021 ricevettero il plauso dalle istituzioni e dai rappresentanti di categoria per il lavoro svolto soprattutto nel periodo pandemico.
Un apprezzamento che arrivò anche dalle stanze dei palazzi romani e dai ministeri che si dissero pronti ad accontentare le legittime richieste delle associazioni dei farmacisti non titolari come Conasfa e che avrebbero dato valore al lavoro svolto.
Così l’Associazione dei farmacisti collaboratori, a poco più di un mese dalla scadenza contrattuale, chiede una risposta a chi negli scorsi anni li aveva rassicurati rispetto ad un adeguamento del contratto di lavoro.

“Regna un clima di incertezza e preoccupazione tra i lavoratori – dichiarano i rappresentanti di Conasfa -, a causa della mancanza di comunicazione da parte delle istituzioni riguardo al rinnovo del contratto.
Vorremmo capire- continuano – quali sono le motivazioni del silenzio da parte dei titolari. Una chiara mancanza di rispetto nei confronti di chi ogni giorno opera nelle farmacie, garantendo un servizio essenziale per la salute dei cittadini”.
I vertici di Conasfa chiedono rassicurazioni su:

  • Rinnovo del contratto che tuteli i loro diritti e valorizzi il loro ruolo centrale nel sistema
    sanitario;
  • Aumento degli stipendi, adeguati al reale carico di lavoro e alle responsabilità;
  • Migliori condizioni di lavoro, con orari più flessibili e un maggior riconoscimento professionale;

Richieste legittime che saranno riconosciute o cadranno nel vuoto? Difficile dirlo perché al momento non c’è ancora nessun segnale concreto.
Un immobilismo e un’assenza di informazioni che genera tensione e alimenta i dubbi tra i farmacisti collaboratori che temono, ancora una volta, di essere penalizzati nell’imminente rinnovo contrattuale.

Conasfa pertanto invita le istituzioni a prendere una posizione netta sulla questione del rinnovo del contratto dei farmacisti e di aumentare la frequenza delle comunicazioni con i lavoratori del settore.
“Solo con la trasparenza e il dialogo- concludono- sarà possibile raggiungere un accordo equo e soddisfacente per tutti”.
Una questione che pone l’accento sulla diffusa carenza di farmacisti, proprio nel momento in cui sta prendendo piede la Farmacia dei Servizi.
Molti di loro, quindi, migrano nelle aziende del farmaco dove le responsabilità diminuiscono e le gratificazioni economiche sono maggiori.

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