Insufficienza cardiaca. Aifa approva rimborsabilità per vericiguat

L’Agenzia italiana del farmaco ha approvato la rimborsabilità per vericiguat, un farmaco orale in singola somministrazione giornaliera per il trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica cronica, in pazienti adulti con ridotta frazione di eiezione, stabilizzati dopo un recente evento di riacutizzazione (peggioramento), che abbia richiesto una terapia per via endovenosa.

Il farmaco è uno stimolatore della guanilato ciclasi solubile (sGC). L’insufficienza cardiaca è associata ad una compromissione della sintesi di ossido nitrico (NO) e ad una diminuzione dell’attività del suo recettore, la sGC.

Il deficit di guanosina monofosfato ciclico (cGMP) derivato dalla sGC contribuisce alla disfunzione miocardica e vascolare. Vericiguat ripristina il relativo deficit nella via NO-sGC-cGMP, stimolando direttamente la sGC, indipendentemente e in sinergia con NO, per aumentare i livelli di cGMP intracellulare, in modo da poter migliorare sia la funzionalità miocardica sia quella vascolare.

Il farmaco presenta un meccanismo d’azione distinto ed innovativo rispetto a quello delle altre terapie indicate per l’insufficienza cardiaca; vericiguat migliora la funzionalità miocardica e vascolare, inducendo vasodilatazione, aumento della natriuresi e riduzione del rimodellamento e fibrosi miocardica.

L’insufficienza cardiaca è causata dall’incapacità del cuore di assolvere alla sua normale funzione contrattile di pompa che garantisce l’apporto fisiologico di sangue a tutti i tessuti ed organi. Ha diverse cause riconosciute: può insorgere nella maggior parte dei casi come conseguenza di un infarto del miocardio, dell’ipertensione arteriosa, come anche delle disfunzioni valvolari.

I sintomi dell’insufficienza cardiaca sono insidiosi e compromettono notevolmente la qualità di vita dei pazienti, tra questi: la mancanza di respiro (dispnea), stanchezza/affaticamento, ritenzione di liquidi con gonfiore alle gambe e/o all’addome e, soprattutto, la ridotta capacità di compiere attività fisiche.

In Italia sono circa 600.000 i pazienti affetti da insufficienza cardiaca; si stima che la prevalenza di questa malattia raddoppi ad ogni decade di età (dopo i 65 anni arriva al 10% circa) con una previsione di crescita media del 2,3% nei prossimi 10 anni.

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