La Regione Veneto tra le ultime regioni italiane a non aver contemplato i farmacisti per l’inoculazione del vaccino contro il Coronavirus

La categoria dei farmacisti, in trincea dall’inizio della pandemia, ha sempre garantito al meglio la continuità delle prestazioni assistenziali ai cittadini e ora si trova a fare i conti con un presente incerto per quanto riguarda il raggiungimento dell’immunizzazione. Una situazione, questa, che in ambito veneto non è omogenea se paragonata alle altre regioni della Penisola: la Regione Veneto, fiore all’occhiello in ambito sanitario, non è riuscita ad oggi, a coprire tutte le categorie a rischio, capitolo diverso invece, per la maggior parte delle regioni italiane che ad oggi hanno già provveduto all’inoculazione del vaccino Covid per i farmacisti.

“Sono stati chiamati per la vaccinazione anticovid gli operatori sanitari, gli operatori dell’emergenza, i dipendenti delle case di riposo, gli odontoiatri, mentre i farmacisti, che da sempre si trovano a stretto contatto con il cittadino, sono ancora a rischio”, attacca il dottor Federico Realdon, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Verona e Presidente della Consulta del Veneto. A tutto questo si aggiunge il provvedimento improvviso della chiusura della farmacia Fratto a Portogruaro (VE) perché i quattro farmacisti in servizio, sono risultati positivi al Covid (uno di loro era venuto in contatto con una persona positiva). “La chiusura di una farmacia rurale è un grande problema – puntualizza il dottor Realdon – Le piccole realtà di paese, come nel caso del comune veneziano, sono gli unici presidi sanitari presenti in quel territorio, e, a causa di un’improvvisa chiusura, verrebbero meno i servizi di assistenza al cittadino”.

Un accorato appello arriva anche dal dottor Matteo Zerbinato, Vicepresidente dell’Ordine dei Farmacisti di Verona:” Siamo stati dimenticati dal piano vaccinale della Regione Veneto.
Noi farmacisti siamo sempre stati in prima linea nel garantire assistenza al cittadino in questo lungo periodo di emergenza sanitaria e, proprio per questo motivo, dovremmo essere tutelati al meglio.
Non vogliamo mettere a rischio la salute del cittadino il quale ha il sacrosanto diritto di trovare farmacie Covid-free al pari delle altre strutture sanitarie. Il Consiglio dell’Ordine dei Farmacisti di Verona e la Consulta del Veneto avevano già preannunciato questo problema ma, nonostante i continui appelli,
siamo ancora in trincea e senza una copertura vaccinale”.

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