L’aspirina migliora la sopravvivenza nei pazienti anziani con cancro alla vescica o alla mammella
Secondo i risultati di uno studio osservazionale pubblicati recentemente su JAMA Network Open, l’assunzione di aspirina almeno tre volte alla settimana migliora la sopravvivenza nei pazienti anziani con cancro alla vescica o alla mammella, mentre non sembra avere effetti sulla sopravvivenza dei pazienti con altri tipi di tumore.
Recenti indagini condotte sulla popolazione del PLCO (Prostate, Lung, Colorectal and Ovarian) Cancer Screening Trial hanno dimostrato che l’uso di aspirina può essere associato a una ridotta incidenza del rischio di tumore e aumento della sopravvivenza, in alcune forme di tumori tra i quali il tumore del colon-retto. Al contrario, non si sono osservate correlazioni nei tumori della prostata e ovarico.
Gli autori dello studio hanno quindi esteso la valutazione ad altri tipi di tumore, fra cui quelli della vescica, della mammella, dell’esofago, gastrico, pancreatico e uterino.
Inoltre, poiché l’uso dell’aspirina in soggetti anziani è stato recentemente oggetto di controversia, gli autori dell’articolo hanno focalizzato la loro ricerca sui pazienti di età uguale o superiore a 65 anni.
Dai dati dell’indagine è emerso che il consumo di aspirina almeno tre volte alla settimana è risultato correlato a una sopravvivenza maggiore nei pazienti con diagnosi di tumore della vescica (HR 0,67; IC al 95% 0,51-0,88) e della mammella (HR 0,75; IC al 95% 0,59-0,96), ma non nei pazienti con tumori esofagei, gastrici, pancreatici o uterini.