L’Ema raccomanda misure per minimizzare gli esiti gravi di un noto effetto collaterale dell’antidolorifico metamizolo

Il Comitato di sicurezza dell’Ema ha raccomandato misure per ridurre al minimo gli esiti gravi dell’agranulocitosi, un noto effetto collaterale causato dall’antidolorifico metamizolo.

L’agranulocitosi comporta una diminuzione improvvisa e netta dei granulociti, un tipo di globuli bianchi, che può portare a infezioni gravi o addirittura fatali. I medicinali contenenti metamizolo sono autorizzati in diversi paesi dell’UE per il trattamento del dolore da moderato a grave e della febbre.

Le indicazioni autorizzate variano da paese a paese, dal trattamento del dolore dopo un intervento chirurgico o un trauma al trattamento del dolore oncologico e della febbre. L’agranulocitosi è un noto effetto collaterale dei medicinali contenenti metamizolo che può verificarsi in qualsiasi momento del trattamento o subito dopo l’interruzione del medicinale e nelle persone che hanno utilizzato in precedenza metamizolo senza problemi.

Questo grave effetto collaterale non è correlato alla dose di metamizolo utilizzata. Le misure di minimizzazione del rischio esistenti variano da paese a paese. La revisione è stata avviata su richiesta dell’agenzia regolatoria finlandese poiché sono stati segnalati casi di agranulocitosi con il metamizolo, nonostante il recente rafforzamento delle misure di minimizzazione del rischio in Finlandia.

Dopo aver esaminato i dati sul rischio di agranulocitosi per il metamizolo, il PRAC ha concluso che le avvertenze esistenti nelle informazioni sul prodotto dovranno essere aggiornate.

Il metamizolo (noto anche come dipirone) è un medicinale analgesico. È stato utilizzato nell’UE sin dagli anni ’20 e viene assunto per via orale, supposta o iniezione, per trattare il dolore e la febbre da moderati a gravi. La revisione include sia i medicinali contenenti metamizolo da solo che quelli contenenti metamizolo in combinazione con altri principi attivi.

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