L’importanza del ruolo proattivo del farmacista nel ridurre il rischio cardiovascolare

Una ricerca condotta in 17 farmacie comunitarie in Alberta, Canada, pubblicata sul British Medical Journal, ha dimostrato l’importanza del ruolo proattivo del farmacista nel ridurre il rischio cardiovascolare.

Lo studio ha arruolato 99 pazienti che presentavano una condizione infiammatoria cronica diagnosticata dal medico (artrite reumatoide o psoriasica, spondilite anchilosante, gotta, lupus eritematoso sistemico o psoriasi) e un fattore di rischio non controllato (pressione arteriosa, colesterolo, fumo).

La ricerca ha evidenziato che solo il 2% dei partecipanti aveva valutato il proprio rischio cardiovascolare prima di prendere parte allo studio. Da qui, l’importanza di un approccio sistematico e proattivo dei farmacisti nell’eseguire uno screening del rischio cardiovascolare in tali pazienti.

Attraverso l’intervento del farmacista sull’aderenza alla terapia prescritta e grazie ai consigli sul corretto stile di vita, si ha una riduzione del 24,5% del rischio di eventi cardiovascolari maggiori, in un periodo di 6 mesi.

Grazie all’aiuto del farmacista, sono stati rilevati risvolti positivi anche sui livelli di colesterolo, pressione sanguigna e livello di zuccheri nel sangue.

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