
Livelli Essenziali di Assistenza: il quadro delle malattie è cambiato
La definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e delle relative tariffe è un percorso lungo, complesso e poco coerente con l’evoluzione rapida e dirompente delle tecnologie e delle conoscenze della medicina.
Come se non bastasse, la loro applicazione continua a presentare diseguaglianze tra le diverse Regioni Italiane.
Per questo motivo Motore Sanità, ha organizzato l’evento dal titolo “I LEA E LA RICERCA DI EQUILIBRIO TRA I BISOGNI E LA SOSTENIBILITÀ”, per mettere a confronto i vari attori del sistema, al fine di arrivare a proposte utili e necessarie a un progressivo cambiamento e/o rivisitazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Per Tommaso Trenti, Presidente della Società Italiana di Medicina di Laboratorio-Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SIBIOC), “I nuovi LEA propongono un nuovo positivo processo dinamico di rivisitazione su base annuale dei contenuti dei Livelli Essenziali di Assistenza, eliminando gli esami divenuti obsoleti e inutili oltre a introdurne di nuovi. Tuttavia, Sibioc-Medicina di Laboratorio, pur condividendo le finalità, ha espresso preoccupazione per le conseguenze che potrebbe avere l’applicazione del tariffario dei nuovi LEA nella forma in cui è stato presentato alle Regioni. Tra i punti che più preoccupano c’è l’estrema contrazione delle risorse destinate alla diagnostica che mette a rischio la sostenibilità dei servizi di Medicina di Laboratorio, la mancata valutazione del valore delle competenze professionali, i molti errori e incongruenza dei contenuti del decreto indubbiamente da rivedere”.
Sul tema è intervenuta anche la Senatrice di Italia Viva e Presidente della Commissione Sanità del Senato Annamaria Parente, che si è espressa così: “Il governo apra in tempi brevi un tavolo di confronto per la riorganizzazione dei LEA. Bisogna aggiornarli e dare una risposta a tanti pazienti che aspettano di veder riconosciuta la loro malattia. I Livelli Essenziali di Assistenza sono un caposaldo del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e indicano tutti i servizi ai quali i cittadini possono accedere gratuitamente o con il ticket nelle strutture pubbliche e convenzionate. L’ultimo aggiornamento risale però al 2017 e nel frattempo il quadro delle malattie è cambiato. Chiediamo perciò al governo di essere veloce nella nuova definizione. Sono tante le malattie che ancora non rientrano nell’elenco dei Livelli essenziali e molti pazienti, tra cui quelli affetti da malattie rare, e le loro famiglie sono in grande difficoltà. Tra l’altro, sappiamo che l’applicazione dei Lea continua a presentare diseguaglianze nell’applicazione tra le diverse regioni, e questo è un problema che va risolto. I malati hanno infatti il diritto di essere trattati allo stesso modo da Nord a Sud. Ai Lea è collegato anche il decreto tariffe, che è fermo da molto tempo. Al governo quindi chiediamo di aprire un confronto con tutte le Associazioni per dialogare e definire con i soggetti interessati un tariffario che sia il più adeguato possibile ai bisogni dei cittadini”.
“L’introduzione dei Livelli Essenziali di Assistenza è stata un’intuizione fondamentale per il SSN, cercando di assicurare equità e omogeneità della presa in carico dei pazienti delle cure in tutto il territorio nazionale. Purtroppo però, dopo alcuni anni dalla loro applicazione, esistono ancora disparità Nord-Sud e, in taluni casi, iniquità dell’accesso al SSN spesso legato alla differente gestione a livello regionale”, conferma Sergio Bernardini, Professore Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica Università Tor Vergata Roma. “Recentemente sono state proposte tariffe per la Medicina di Laboratorio assolutamente improprie, che non considerano il valore della disciplina e i costi fisiologici nella gestione della stessa. Se confermate, ne conseguirà un impoverimento dell’offerta e della qualità delle prestazioni soprattutto nei laboratori pubblici che sarebbero stretti nella morsa tra la riduzione del personale e le riduzioni del costo degli approvvigionamenti, pur di fornire prestazioni tariffate fortemente al ribasso”.