Livello essenziale di assistenza: solo 13 Regioni ottengono la sufficienza

Nel 2022 solo 13 Regioni italiane hanno assicurato i livelli essenziali di assistenza (LEA) ai cittadini.
Si tratta nello specifico di: Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata.
È quanto emerso dall’analisi dei dati del Nuovo Sistema di Garanzia presentato al ministero della Salute.

Tre le macroaree monitorate:
– area prevenzione;
– area distrettuale;
– area ospedaliera.

La qualità delle cure è stata misurata su 88 indicatori fra i quali si annoverano: liste d’attesa, test per screening, cure domiciliari e vaccini, in una scala di valore da 60 a 100, dove 60 rappresenta la sufficienza.
Un punteggio inferiore a 60, anche in una sola area, produce un esito negativo nella valutazione. Fra le regioni poco virtuose appare anche la Valle d’Aosta che nel 2022, così come nel 2021, ha registrato un valore critico, al di sotto della soglia di adempienza in tutte e tre le aree di assistenza: nell’area della prevenzione il punteggio del 2022 è pari 48,5, nell’area distrettuale è pari a 47,3, nell’area ospedaliera è pari a 55,2 (punteggio più basso registrato tra le Regioni italiane).
Si evidenzia un lieve miglioramento in tutte le aree di assistenza. Nell’area prevenzione, oltre alla Valle d’Aosta, sono sotto la sufficienza anche la provincia autonoma di Bolzano, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Maggior criticità si evidenza nell’area della prevenzione che monitora attività come le vaccinazioni, gli screening oncologici e gli stili di vita. 5 Regioni si distinguono nella vaccinazione. Solo 3 hanno raggiunto il massimo punteggio rispetto agli screening oncologici.
Infine, 7 Regioni, tutte del centro-sud, evidenziano una situazione sotto la soglia della sufficienza.

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