Malattia di Crohn. Commissione Europea approva mirikizumab

La Commissione Ue ha approvato mirikizumab, antagonista dell’interleuchina-23p19 (IL-23p19), per il trattamento della malattia di Crohn in fase attiva da moderata a grave nei pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un trattamento biologico.

Mirikizumab era già stato approvato nel 2024 in Italia dall’Agenzia italiana del farmaco come trattamento per gli adulti con colite ulcerosa attiva da moderata a grave.

Mirikizumab agisce nel ridurre l’infiammazione del tratto gastrointestinale prendendo di mira una proteina specifica, l’interleuchina-23p19, fattore chiave dell’infiammazione intestinale nella malattia di Crohn.

La malattia di Crohn è una delle principali malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici); si stima colpisca in Italia circa 100mila persone, con esordio soprattutto in età giovanile, tra i 15 e i 40 anni, sebbene possa manifestarsi a qualunque età.

È associata a progressivo danno intestinale, disabilità e peggioramento della qualità di vita. Ogni anno si stimano oltre 900 nuove diagnosi.

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