Malattia di Parkinson. Speranze da una nuova terapia
A pochi giorni dalla disponibilità in commercio, la folsevodopa/foscarbidopa è stata somministrata per infusione sottocutanea a Pavia presso la Struttura complessa Parkinson e disturbi del movimento della Fondazione Mondino Irccs, che si posiziona come la seconda struttura in Italia ad avere applicato questa innovazione terapeutica. Sotto la guida di Roberta Zangaglia, al Mondino è stato scelto di trattare un paziente con malattia di Parkinson e fluttuazioni motorie.
La somministrazione sottocutanea – si legge in un comunicato dell’istituto – presenta dei vantaggi per il paziente poiché garantisce un controllo stabile dei sintomi, ed è particolarmente indicata per la malattia in fase avanzata con gravi fluttuazioni motorie poco controllabili con la terapia farmacologica orale.
La levodopa – ricorda una nota – è considerato tra i migliori per il trattamento di questa malattia, ma le fluttuazioni delle concentrazioni plasmatiche del farmaco con la terapia orale sono spesso associate a un controllo insoddisfacente dei sintomi motori e allo sviluppo di movimenti involontari.
La tecnologia innovativa della foslevodopa/foscarbidopa ha permesso per la prima volta l’infusione di levodopa per via sottocutanea e questa via di somministrazione ha consentito di migliorare il tempo di ‘on’ senza discinesie e di ridurre le fasi ‘off’ diurne e notturne. Questa nuova strategia terapeutica potrà migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattia di Parkinson in cura presso l’Irccs Fondazione Mondino, conclude il comunicato.