Malattia renale cronica. Aifa approva rimborsabilità di dapagliflozin
L’ Aifa ha approvato la rimborsabilità di dapagliflozin per il trattamento della malattia renale cronica nei pazienti adulti indipendentemente dalla presenza di diabete di tipo 2 (DT2) e di scompenso cardiaco.
L’approvazione posiziona dapagliflozin come il primo trattamento ad avere un’indicazione specifica per la malattia renale cronica e l’unica opzione terapeutica, insieme alla diagnosi precoce, che consente di rallentare la progressione della malattia e l’entrata in dialisi.
Dapagliflozin è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2) e richiede una mono somministrazione giornaliera orale.
Studi clinici hanno dimostrato l’efficacia di dapagliflozin nel prevenire e ritardare la malattia cardiorenale, proteggendo allo stesso tempo questi stessi organi – un risultato importante date le interconnessioni esistenti tra cuore, reni e pancreas.
Una patologia a carico di uno di questi organi può causare un danno negli altri organi, contribuendo allo sviluppo di alcune tra le principali cause di morte a livello globale, come ad esempio il diabete mellito di tipo 2 (T2D), l’insufficienza cardiaca (HF) e la malattia renale cronica (CKD).
La malattia renale cronica può essere una condizione grave e progressiva definita dalla diminuzione della funzione renale (diagnosticata attraverso una riduzione del filtrato glomerulare stimato (eGFR) o dall’aumenta presenza di albumina nelle urine, o entrambi, per almeno tre mesi).
Le cause più comuni della MRC sono il diabete, l’ipertensione e le glomerulonefriti.
La malattia renale cronica è associata a significative comorbidità e a un aumentato rischio di eventi cardiovascolari, come scompenso cardiaco e morte prematura.