
Malattie croniche: in aumento gli italiani che soffrono di ipertensione e diabete
Secondo l’Indice della salute 2019 elaborato dal Sole 24 Ore, su dati Iqvia, ministero della Salute e Istat, in Italia sono in aumento le malattie croniche.
Infatti, ogni giorno vengono consumate oltre ventitre milioni e seicentomila pillole al giorno per curare l’ipertensione. Sono questi i volumi di farmaci consumati nel 2018 dagli italiani per una malattia cronica che, purtroppo, colpisce la popolazione sempre di più.
La classifica fotografa la salute degli italiani nelle 107 province attraverso 12 indicatori che rilevano la mortalità, la speranza di vita, la diffusione di farmaci per malattie croniche e l’accesso ai servizi sanitari sul territorio, incoronando Bolzano come provincia più “sana” d’Italia, seguita da Pescara, Nuoro e Sassari.
Di contro, assegna la maglia nera a Rieti, con Alessandria e Rovigo rispettivamente penultima e terzultima tra le 107 province.
Dalla lettura dei dati di Iqvia si evince, inoltre, una maggiore incidenza di alcune malattie croniche nelle province del Sud. Per esempio, nel caso del diabete, il maggior numero di farmaci pro capite è consumato ad Agrigento, Messina e Taranto. Mentre Bolzano è ultima in classifica.
“Tali differenze – afferma Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia – dipendono quasi sicuramente da fattori demografici. La prevalenza del diabete aumenta con l’età, fino a raggiungere circa il 20% negli ultra 75enni”.
Nel caso dell’ipertensione, su cui ancora una volta incide lo stile di vita, la caratterizzazione geografica è invece meno evidente, essendo molto diffusa in tutto il Paese.
“In questo caso – precisa Liberatore – bisogna ricordare che alcuni pazienti sono asintomatici e, a volte, non prendono i farmaci oppure interrompono la terapia”.
Per quanto riguarda l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, l’incremento di casi su scala globale è dovuto soprattutto all’inquinamento atmosferico e all’aumento della densità di popolazione.
“Incide – conclude l’ad di Iqvia – anche la crescente tendenza a vivere in ambienti chiusi, con alti livelli di polvere e acari”.
La Bpco, infine, colpisce soprattutto gli anziani, e i principali fattori di rischio sono il fumo e l’esposizione a polveri e agenti chimici.