
Malattie infiammatorie croniche. Disponibile in Italia il biosimilare di ustekinumab
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha concesso la rimborsabilità al biosimilare di ustekinumab sviluppato da Celltrion per il trattamento di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche potenzialmente invalidanti quali la malattia di Crohn moderata-severa, la psoriasi a placche moderata-severa e l’artrite psoriasica. Ustekinumab è un anticorpo monoclonale che blocca l’attività biologica delle interleuchine IL-12 e IL-23 note per il loro ruolo chiave nelle risposte infiammatorie e immunitarie.
Gli studi clinici condotti sul biosimilare di ustekinumab di Celltrion hanno evidenziato un profilo di sicurezza ed efficacia sovrapponibile al prodotto di riferimento. Il farmaco è disponibile in formulazione per uso sottocutaneo, oltre che per via endovenosa, offrendo così ai clinici e ai pazienti maggiori opzioni e flessibilità di trattamento.
“L’approvazione di un biosimilare è sempre una buona notizia, sia per le Istituzioni che per i pazienti. Considerando quanto sia comune la psoriasi, che in Italia interessa tra 1,5 e 3 milioni di persone, la possibilità di avere a disposizione una molecola efficace ed altamente sicura ad un costo minore permette sia di poter trattare un numero maggiore di pazienti che di risparmiare risorse per le persone affette da psoriasi che hanno bisogno di molecole a maggior costo. In ultima analisi, il biosimilare consente l’innovazione”, dichiara Alessandro Giunta, Dirigente Medico U.O.S.D. Dermatologia, Azienda Ospedaliera Policlinico Tor Vergata di Roma.
“La malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica dell’intestino che colpisce 100mila persone in Italia, caratterizzata da un esordio soprattutto in età giovanile e da un progressivo aumento dell’incidenza in età pediatrica -. afferma Fabiana Castiglione, Direttore U.O.S.D. Terapie avanzate delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, Università degli Studi di Napoli Federico II -. Oggi abbiamo a disposizione una serie di farmaci estremamente efficaci nell’indurre e mantenere la remissione della malattia con un buon profilo di sicurezza”.
“I farmaci biologici hanno modificato positivamente la storia naturale della malattia di Crohn e la possibilità di avere a disposizione farmaci biosimilari di pari efficacia ma che hanno costi notevolmente ridotti rispetto all’originator, consente al clinico di dare una chance di terapia a un maggior numero di pazienti. La recente approvazione del biosimilare di ustekinumab, con indicazione nella malattia di Crohn ad attività moderata-grave, dato l’ottimo profilo di efficacia e sicurezza offrirà una possibilità di cura a un numero sempre più ampio di pazienti”, conclude Castiglione.