Medicinali veterinari: in calo le vendite di antimicrobici in Italia
È online il primo report italiano sui dati di vendita dei medicinali veterinari contenenti agenti antimicrobici. In base alle rilevazioni, nel 2016 si conferma la tendenza alla diminuzione delle vendite totali, pari all’8,4% rispetto al 2015; una riduzione ancor più significativa se si considera il calo del 30% rispetto ai dati del 2010. La diminuzione è associata ad un’importante calo della classe delle polimixine, – 42% rispetto al 2015. Altri cali significativi riguardano le classi identificate dalla World Health Organization (WHO) come Critically Important Antimicrobials – Antimicrobici di importanza critica (CIA), ovvero chinoloni, – 26%, fluorochinoloni -20% e cefalosporine di 3ͣ e ͣ4 generazione, – 4%. Si riscontra, infine, una contrazione dell’8% anche per le forme farmaceutiche autorizzate, come premiscele, polvere e soluzioni orali, impiegate principalmente per i trattamenti di gruppo.Il trend positivo dimostra l’efficacia delle azioni pianificate e attuate nel settore veterinario per il contrasto all’antimicrobico-resistenza, in particolare della promozione di un uso prudente degli antimicrobici. Tale dato, inoltre, rappresenta il punto di partenza per la verifica del raggiungimento dei target prefissati dal Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR 2017-2020). Dal 2019, con l’utilizzo del sistema informatizzato per la tracciabilità del farmaco e l’entrata in vigore nel nostro Paese della ricetta veterinaria elettronica sarà possibile rendere più efficace il monitoraggio non solo sulla vendita, ma sull’effettivo consumo di medicinali veterinari, rinforzando in questo modo le azioni di contrasto all’AMR. I dati di vendita dei medicinali veterinari contenenti agenti antimicrobici sono raccolti come parte del progetto European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption (ESVAC), coordinato dall’Agenzia Europea dei Medicinali, a cui l’Italia partecipa dal 2010.