
Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute in relazione all’epidemia COVID-19
Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è necessario essere preparati in previsione delle ondate di caldo che potranno verificarsi nel corso della stagione estiva, che potrebbe essere particolarmente calda e secca. Il servizio Sanitario deve essere preparato per affrontare possibili emergenze sanitarie associate alle ondate di calore.
Per questo motivo, il Ministero della salute, come ogni anno, ha stilato il Piano Operativo Nazionale prevenzione degli effetti del caldo (CCM, Azione centrale), coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Lazio (DEP Lazio), centro di Competenza Nazionale della Protezione Civile, è attivo dal 2004, coinvolge tutte le regioni italiane e 34 città.
La pianificazione delle attività di prevenzione – si legge nella relazione del Ministero della salute – è particolarmente rilevante quest’anno in relazione all’epidemia COVID-19 e alla sua evoluzione nei prossimi mesi; tali attività dovranno essere pianificate considerando i sottogruppi di popolazione vulnerabili sia al caldo che all’infezione virale , che, in situazioni di elevato rischio climatico o in relazione all’evolversi dell’epidemia, dovranno ricevere indicazioni tempestive di rimanere presso il proprio domicilio e dovranno essere monitorate per verificare eventuali peggioramenti delle condizioni di salute.
Il sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SISMG) è parte del progetto e durante la prima fase dell’emergenza COVID19 è stato utilizzato per il monitoraggio della mortalità giornaliera nelle città incluse nel sistema.
Quest’anno, infine, il piano di prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore e l’attività di sorveglianza della mortalità giornaliera saranno, quindi, rimodulati per tener conto della prevenzione del rischio ondate di calore, del rischio associato al COVID-19 e dell’impatto sia sulla popolazione che sul sistema sanitario, delle differenti modalità operative che verranno messe in atto, nelle diverse regioni, in particolare in ambito socio-assistenziale.