Monlupiravir. Ema velocizza la procedura di valutazione del farmaco


La quarta ondata del virus SARS CoV 2 non è più un’ipotesi purtroppo, lo dicono i numeri relativi ai decessi e ai contagi in tutta Europa. Così c’è chi comincia a prendere le contromisure rispetto all’eccessiva libertà anche per i vaccinati, ipotesi di lockdown solo per non vaccinati e altre restrizioni necessarie per porre un freno al diffondersi del Covid-19.

Poche settimane fa nel corso di un intervista al dottor Fabrizio Pregliasco avevamo chiesto qualche informazione in più rispetto al farmaco antivirale Monlupiravir e nonostante fosse molto ottimista, la raccomandazione del noto virologo è stat piuttosto chiara: l’arma migliore rimane il vaccino.

Nelle ultime ore l’EMA ha avviato la revisione dei dati disponibili sull’uso di Molnupiravir (sviluppato da Merck Sharp & Dohme in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics), per supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere di impiegare il medicinale per il trattamento di COVID-19 prima della sua autorizzazione. Parallelamente l’UE ha avviato la fase di negoziazione con l’azienda che produce il farmaco antivirale.

Mentre è in corso la più esauriente rolling review in vista di un’eventuale domanda di autorizzazione all’immissione in commercio, il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA fornirà nel più breve tempo possibile raccomandazioni a livello dell’UE per supportare le autorità nazionali nelle decisioni in merito a un possibile uso precoce del medicinale, ad esempio in situazioni di emergenza.

Intanto il Regno Unito ha già contatto l’azienda americana Merck e prenotato 480 mila trattamenti.

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