
Omeopatia in crescita: scelta da oltre 18 milioni di italiani nell’ultimo anno
È un quadro positivo, che testimonia soddisfazione e fiducia nell’omeopatia da parte degli italiani, quello tratteggiato dall’indagine “Scenario e consumatori di Medicinali Omeopatici 2025” realizzata dall’istituto di ricerca Eumetra per Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende del comparto in Italia.
L’indagine ha coinvolto complessivamente oltre 1.400 adulti sopra i 18 anni: sono state effettuate 900 interviste presso un campione rappresentativo della popolazione italiana. Lo studio ha analizzato il livello di consapevolezza e i comportamenti degli italiani riguardo ai medicinali omeopatici, mettendo in evidenza le loro percezioni e scelte di salute.
Nel nostro Paese il 98% della popolazione adulta conosce i medicinali omeopatici e 2 italiani su 3 li hanno acquistati almeno una volta nella vita. A utilizzarli nell’ultimo anno sono state quasi 18.5 milioni di persone (37%), un dato in crescita rispetto al passato che evidenzia una maggiore penetrazione dell’omeopatia nel panorama delle scelte terapeutiche degli italiani, con un livello di fiducia che si va consolidando.
Globalmente, infatti, la ricerca ha evidenziato una percezione positiva dell’omeopatia, con alcuni fattori che si rivelano decisivi nel favorire questa scelta terapeutica: il 54% degli italiani riconosce che i medicinali omeopatici sono prodotti naturali, il 42% li ritiene privi di effetti collaterali e controindicazioni, mentre il 33% afferma che possono rafforzare le difese immunitarie.
Tra gli ambiti terapeutici per i quali si ricorre maggiormente all’omeopatia troviamo sintomi influenzali, raffreddore e mal di gola (33%); insonnia e stress (28%); rafforzare il sistema immunitario (26%); dolori muscolari-articolari (23%); disturbi gastro-intestinali (20%).
Secondo gli intervistati, nel 54% dei casi il medico di base è il professionista della salute più indicato a fornire queste informazioni; il 40% riconosce questo ruolo al medico esperto in omeopatia, il 34% allo specialista e il 39% al farmacista. Gli italiani si aspetterebbero di ricevere queste informazioni anche dalle strutture sanitarie pubbliche (27%) e dalle autorità sanitarie (26%).
I principali consumatori di medicinali omeopatici appartengono alla fascia d’età 35-55 anni (72%), risiedono prevalentemente nel Nord-Est e nel Centro Italia, con un picco in Toscana (75%) e hanno figli (71%), a testimonianza di come l’omeopatia sia spesso una scelta che coinvolge il benessere dell’intero nucleo familiare. È un target più femminile che maschile (60% vs 40%) trasversale per età e area geografica, che mostra una elevata soddisfazione nell’utilizzo sia individuale, che per i membri della propria famiglia.
Nonostante la digitalizzazione abbia avuto un impatto significativo anche sul settore farmaceutico, il 92% degli acquirenti continua a preferire il canale fisico delle farmacie e parafarmacie sul territorio per i propri acquisti, a testimonianza della necessità di un confronto diretto con il professionista della salute e del valore di un consiglio competente al banco per questa tipologia di farmaci. Tuttavia, l’online sta guadagnando terreno: il 21% degli utilizzatori ha comprato almeno una volta su internet, sebbene gli acquirenti esclusivi online siano ancora una minoranza (6%) che non va a sostituirsi con chi predilige un rapporto diretto con il farmacista.