Osservatorio Nomisma: inconcepibile una sanità senza equivalenti
L’Osservatorio Nomisma ha lanciato un’allerta sulla situazione critica dei farmaci equivalenti in Italia, sottolineando la necessità di misure urgenti per garantire la sostenibilità di questo settore.
Presentato oggi a Roma, il report evidenzia come, dal 2012, i farmaci equivalenti abbiano risparmiato al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ben 6,25 miliardi di euro.
Tuttavia, la situazione attuale è segnata da un aumento insostenibile dei costi di produzione e da un sistema di gare ospedaliere che premia il massimo ribasso.
Tra le proposte avanzate dall’Osservatorio, spicca l’abolizione del payback sui farmaci rimborsati e la revisione dei criteri delle gare ospedaliere.
Inoltre, è fondamentale adeguare i prezzi ex factory in base all’aumento esponenziale dei costi di produzione e incentivare pratiche produttive innovative e sostenibili attraverso modelli multi aggiudicatario.
Lucio Poma, chief economist di Nomisma, ha presentato dati preoccupanti. I costi delle materie prime e dei materiali di confezionamento sono aumentati drasticamente negli ultimi anni, con un incremento medio del 19% nel 2023 rispetto al 2022.
Le spese per oneri regolatori sono cresciute del 26% dal 2016, mentre il numero di produttori è calato del 10% negli ultimi tre anni, con circa settanta aziende coinvolte in chiusure o fusioni.
Questa situazione ha portato a un aumento delle carenze di farmaci, un problema che sta diventando sempre più pressante in Italia.
Secondo i dati dell’AIFA, il numero di farmaci a rischio carenza è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni, evidenziando l’impensabilità di un sistema farmaceutico privo di medicinali equivalenti.
Poma ha avvertito che la perdita della funzione di “bene pubblico” dei medicinali equivalenti avrebbe conseguenze devastanti per il sistema sanitario.
Questi farmaci sono essenziali per garantire accesso alle cure, soprattutto per le classi meno abbienti e per la gestione di malattie croniche.
Stefano Collatina, presidente di Egualia, ha messo in evidenza l’importanza della sostenibilità industriale. Ha chiesto un confronto sulla governance farmaceutica, evidenziando che non possiamo ignorare la crisi attuale.
È necessario implementare politiche industriali che rafforzino la produzione locale e garantiscano una maggiore indipendenza strategica nell’approvvigionamento di farmaci e principi attivi.