Parafarmacie importante presidio in questo periodo. Le associazioni: Utilizzateci.
Le associazioni delle parafarmacie italiane chiedono alle regioni, un maggior coinvolgimento, rispetto all’erogazione dei servizi al cittadino, in un momento in cui ci sono evidenti difficoltà a causa della pandemia.
“Già da tempo, i colleghi delle parafarmacie lamentano l’impossibilità di erogare servizi come il CUP, il ritiro referti o le pratiche per invalidi, diabetici e celiaci. In molte regioni dove questi servizi erano già erogati dalle parafarmacie,
con notevole apprezzamento da parte del cittadino, abbiamo assistito alla prassi di effettuare accordi esclusivi con Federfarma che hanno escluso le parafarmacie e ridotto, di fatto, il servizio alle sole farmacie.
In altre regioni ancora, alcuni di questi servizi al cittadino non vengono erogati dalle parafarmacie ma vengono affidati a tabaccai e giornalai.
La situazione differisce da regione a regione, ma il filo conduttore è quello di utilizzare piattaforme informatiche o accordi esclusivi con Federfarma, al fine di escludere i farmacisti delle parafarmacie. Il risultato finale è che si affollano
ancora di più le farmacie con servizi al cittadino che prima erano erogati anche delle parafarmacie e tutto questo in un periodo storico dove si dovrebbero evitare gli assembramenti.
Come FNPI, MNLF-CULPI e Federfardis, abbiamo deciso di appellarci a tutte le regioni non tanto per iniziare una contesa, ma per richiamare l’attenzione su quello che i colleghi di parafarmacia stanno subendo. Vogliamo fornire il nostro supporto,
ma le istituzioni regionali spesso continuano ad ignorarci.
Proprio in una fase così difficile di una pandemia globale, dove la gestione dei clienti/pazienti è molto complessa, ridurre i luoghi dei servizi legati alla salute è assurdo e pericoloso, oltre che lesivo del diritto alla concorrenza.
Da più parti arrivano avvisi di scaglionare gli accessi ai servizi essenziali e ci si impegna a non creare situazioni favorevoli al contagio. Proprio le parafarmacie possono aiutare in modo decisivo ad erogare questi servizi, riducendo la possibilità di assembramenti. Difficile comprendere il motivo di questo illogico e stupido accanimento contro una realtà produttiva e professionale presente sul territorio”.