Pavesi: “Aiuti concreti alle aziende farmaceutiche che investono in Italia per sostenere la ricerca”

Trasparenza, ricerca, innovazione. Ma anche un sostegno concreto alla ricerca, non soltanto economico, promuovendo l’attività delle aziende farmaceutiche che decidano di produrre in Italia.
Giovanni Pavesi, direttore amministrativo dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), intervenuto alla Summer School di Motore Sanità, ha delineato con chiarezza il ruolo strategico dell’Agenzia e le sfide future per garantire un accesso sicuro e trasparente ai farmaci
nel nostro Paese. “AIFA non è un’agenzia che fa ricerca”, ha sottolineato Pavesi, “ma uno dei nostri obiettivi principali per il futuro è di sostenerla sempre di più”.

“La produzione di farmaci – ha sostenuto Pavesi – rappresenta una voce fondamentale per l’economia italiana” e allora diventa essenziale creare un ecosistema favorevole alle aziende farmaceutiche che decidano di operare nel nostro Paese.
AIFA “destina il 5% delle spese promozionali delle aziende per attività di formazione, informazione, farmacovigilanza e soprattutto finanziamento a progetti di ricerca indipendenti”.
Tuttavia, Pavesi evidenzia che il sostegno alla ricerca non deve limitarsi all’aspetto economico: “Dobbiamo favorire la ricerca non solo finanziandola, ma anche supportando le aziende che garantiscono investimenti nel territorio italiano”, ad esempio “dando delle premialità alle industrie che operano in questo senso anche nel momento in cui andremo a negoziare e fissare i prezzi di immissione in commercio”.

Uno degli obiettivi centrali di AIFA è garantire la trasparenza attraverso un sistema informatico efficiente. Pavesi ha presentato la creazione di una nuova banca dati del farmaco open data, accessibile sia ai cittadini che agli operatori sanitari.
Grazie all’app AIFA Mobile, disponibile per tutti, è possibile ottenere informazioni dettagliate sui farmaci, semplicemente inserendo il nome o il numero del prodotto.
“Dalla scheda tecnica agli eventi avversi, tutte le informazioni rilevanti sono a disposizione”, ha dichiarato Pavesi.

AIFA, secondo Pavesi, deve lavorare per rafforzare la collaborazione con le Regioni, stabilendo un “rapporto virtuoso”. Questo è necessario per evitare problematiche legate alla scarsa comunicazione dei processi decisionali relativi all’immissione in commercio e alla rimborsabilità dei farmaci. Spesso, le Regioni non dispongono degli strumenti per comprendere le modalità attraverso cui si giunge alle decisioni e, secondo Pavesi, è necessario accorciare i tempi di aggiornamento dei prezzi, evitando quella “vischiosità di sistema” che rallenta l’intero processo.

Un altro tema cruciale trattato da Pavesi riguarda il tempo necessario in Italia per autorizzare un nuovo farmaco, che attualmente è di 423 giorni, contro i meno di tre mesi della Germania.
“L’obiettivo”, ha concluso, “è quello di snellire le procedure, non attraverso un percorso ‘romanocentrico’, ma promuovendo una riflessione condivisa”.

CORRELATI