Perchè il codice univoco ( e non la Pec)?
Anche recentemente abbiamo ribadito che – per la ricezione da parte delle farmacie delle fatture elettroniche B2B – tra le due opzioni previste dalla norma, codice univoco e Pec, è ampiamente preferibile la soluzione del CODICE UNIVOCO [esattamente, come reso noto, quello di CEORGIG] da comunicare pertanto a tutti i fornitori. Fermo naturalmente che verrà “accolto” anche chi desidererà avvalersi della PEC, perché SKYNET preferisce il codice univoco?
La PEC, lo ricordiamo, è fondamentalmente una casella di posta con estese garanzie di recapito e validità legale, e però con tutti i limiti che sono propri appunto di una casella di posta [per di più con il rischio di ricevere virus…].
Nell’ultimo chiarimento di Sogei – pur emanato come “semplificazione” (!) – iniziano per di più a delinearsi ulteriormente le complessità di una gestione via PEC, ben diversamente da quel che caratterizzerà l’adozione del codice univoco che farà infatti tirare, siamo certi, un sospiro di sollievo a chi si avvarrà di una piattaforma come SKYNET per le facilitazioni che offre anche sotto questo aspetto.
Si tenga presente che la farmacia che vuole invece utilizzare la PEC – stiamo parlando, giova ricordarlo ancora una volta, dell’invio delle fatture elettroniche al Sistema di Interscambio [SDI] – deve ineludibilmente completare il primo invio all’indirizzo di PEC generico dello SdI [che è il seguente: SDI01@pec.fatturapa.it]. E soltanto dopo il primo invio la farmacia viene riconosciuta come “soggetto che invia fatture elettroniche via PEC”, e a questo punto le viene comunicato un nuovo indirizzo PEC del Sistema di Interscambio, che è pertanto diverso da quello generico (utilizzato, come detto, per il primo invio) e da ora in poi questo nuovo indirizzo Pec diventa quello da utilizzare per tutti gli invii e quindi l’unico riferimento per il futuro. In concreto, se alla farmacia viene reso noto, ad esempio, l’indirizzo SDI26@pec.fatturapa.it, da quel momento dovrà inviare le fatture elettroniche solo a questo indirizzo, e non più perciò a quello generico utilizzato per il primo invio; e se sbaglia questo indirizzo PEC [cosa peraltro non solo teorica] la conseguenza è che la fattura non risulta emessa e quindi non può essere gestita dal Sistema di Interscambio né, men che meno, annotata in contabilità.Per chi si avvale di SKYNET, invece, la “complessità” dell’intera vicenda/fattura elettronica si risolverà soltanto nel comunicare una sola volta il codice univoco CEORGIG ai propri fornitori!
L’occasione di questi chiarimenti è comunque utile per ricordarvi che per registrarsi su SKYNET si può direttamente cliccare QUI —> https://skynet.sediva.it/register.
(Sediva – Studio Associato)