
Pgeu: azioni mirate per far fronte alle carenze di medicinali
Il Pgeu ha pubblicato un position paper in materia di carenze di medicinali, proponendo alcune azioni mirate per far fronte al problema della carenza di farmaci.
L’indisponibilità delle medicine è in aumento in Europa – si legge nel documento – e ha un enorme impatto sui pazienti. Le carenze di farmaci si verificano in tutti i contesti sanitari e coinvolgono sia medicine essenziali salvavita che farmaci molto comunemente usati.
I farmacisti comunitari sono molto preoccupati per questo fenomeno, in quanto può compromettere la salute dei pazienti.
Pertanto, il Pgeu richiede una serie di azioni coordinate per ridurre l’onere delle carenze sui pazienti, gli operatori sanitari e gli attori della filiera: tutte le parti interessate e i governi devono porre le esigenze dei pazienti al primo posto nello sviluppo di politiche aziendali, leggi e strategie nazionali che possono influenzare l’offerta tempestiva e adeguata di farmaci.
Allo stesso modo, deve essere assicurata l’effettiva conformità alle leggi UE e nazionali relative agli obblighi di servizio pubblico degli attori della catena di approvvigionamento.
Inoltre, il Pgeu ritiene che sia necessario ampliare le competenze professionali quando i farmaci sono scarsi, in modo che i farmacisti possano utilizzare le loro competenze e conoscenze per gestire meglio l’assistenza ai pazienti e garantire la continuità del trattamento.
Strumenti di comunicazione elettronica condivisi- continua il report – offrono opportunità per una collaborazione efficace e stretta con i prescrittori al fine di garantire la continuità delle cure e la sicurezza dei pazienti.
Occorre concordare strumenti di comunicazione efficaci tra tutti gli attori della filiera farmaceutica e le autorità nazionali competenti per garantire che i farmacisti della comunità dispongano di informazioni tempestive su una carenza di farmaci.
Compensare l’impatto finanziario negativo della carenza dei farmaci sui pazienti attraverso adeguate disposizioni sui rimborsi e sulla retribuzione.
Infine, secondo Pgeu, è necessaria una stretta collaborazione tra gli Stati membri dell’UE e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA), in particolare per migliorare la comunicazione, il monitoraggio e la comunicazione sulle carenze di medicinali.
A livello nazionale, occorre sviluppare modelli di collaborazione più strutturali, tempestivi e trasparenti tra le parti interessate della catena di approvvigionamento e le autorità nazionali competenti al fine di aumentare l’efficienza e l’efficacia delle pratiche comuni di notifica e valutazione e consentire ai farmacisti di ridurre l’impatto sui loro pazienti.