
Polemiche candidatura Petrosillo. La parafarmacia della moglie ritorna erboristeria
Le voci circa una candidatura di Gianni Petrosillo alla presidenza del Sunifar, avevano suscitato non poche polemiche proprio in considerazione del ruolo inconciliabile della moglie, proprietaria di una parafarmacia nel comune di Dalmine, in provincia di Bergamo.
Quando la candidatura di Petrosillo però è stata ufficializzata, il presidente di Federfarma Bergamo ha comunicato di aver rimediato all’incompatibilità, rinunciando al codice identificativo dell’attività gestita dalla sua consorte.
Una modifica spiegata in un comunicato diffuso nella giornata di ieri e che probabilmente riporterà l’attività ad essere un’erboristeria com’era inizialmente.
“Devo ringraziare mia moglie che, con grande gesto di generosità, sacrifica l’impostazione di attività ormai nota e consolidata da molti anni nel Comune di Dalmine (Bg), senza aver creato problemi ai Colleghi titolari di Farmacia, tanto è vero che da tempo ricopro cariche elettive proprio in Federfarma Bergamo, oltre che ad altri livelli del sindacato. La decisione – precisa Petrosillo –
non consegue a un obbligo previsto dal regolamento dei conflitti di interesse, ratificato dall’Assemblea di Federfarma Nazionale nell’ottobre del 2016, ma unicamente alla volontà di proporre la mia candidatura alla presidenza SUNIFAR, eliminando in tal modo motivi di inutili polemiche e strumentalizzazioni e auspicando così un clima di serenità per il futuro lavoro del Consiglio di Presidenza e del Consiglio del SUNIFAR”. Sentito per le vie brevi, il dr. Cossolo, Presidente di Federfarma Nazionale, nell’osservare che la scelta di Petrosillo dimostra senso di responsabilità e alto rispetto per il ruolo sindacale per cui si è candidato, lo ringrazia e ringrazia sua moglie, certo che “la decisione scioglierà ogni presunto dubbio sulla sua capacità rappresentativa, peraltro già da me verificata in più di un’occasione, come ai vari importanti tavoli dove ha dimostrato competenza e incondizionata dedizione alla causa delle farmacie”.
Christian Petrelli