Prezzi calmierati per i test antigenici rapidi in farmacia. Sanzioni per inadempienti e servizio disomogeneo sul territorio
Obbligatorietà, per le farmacie che eseguono test antigenici rapidi, di aderire alle previsioni del Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 5 agosto con il Ministero della Salute e il Commissario straordinario all’emergenza.
In poche parole, prezzi calmierati per i test antigenici rapidi. Lo ha deciso il Governo e come si legge dal provvedimento, tutte le farmacie aderenti dovranno adeguarsi se non vorranno essere sanzionate.
Una decisione che Federfarma ha recepito favorevolmente, evidenziando lo spirito di servizio e di collaborazione che le farmacie territoriali hanno dimostrato nel corso dell’emergenza Covid.
“Federfarma accoglie con il consueto spirito di servizio tale determinazione, che oltre a certificare il ruolo centrale riservato dal Governo alle farmacie per l’esecuzione di servizi a tutela della salute pubblica, realizza una sostanziale standardizzazione dei termini e delle condizioni per somministrare i test sull’intero territorio nazionale, come più volte auspicato proprio da Federfarma.
Il protocollo, infatti, prevede dei prezzi calmierati per i test antigenici, con particolare attenzione a quelli somministrati ai minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni.
Federfarma, nel ricordare che oltre 7.000 farmacie hanno già aderito al Protocollo d’intesa del 5 agosto, intende adoperarsi per la piena realizzazione dell’iniziativa, che negli intenti del Governo serve a garantire i necessari parametri di sicurezza per la piena ripresa delle attività economiche.
In questo quadro Federfarma ritiene, ancora una volta, che le farmacie siano al centro del sistema sanitario territoriale a servizio dei cittadini, che potranno contare sulla rete territoriale delle farmacie quali presidi sanitari di prossimità sul territorio”.
Un servizio non proprio omogeneo sul territorio, con adesioni a macchia di leopardo da parte delle farmacie. A sottolinearlo con un accorato appello al Presidente dell’Ordine dei Farmacisti e alle associazioni di categoria, Domenico Rossi, Consigliere Dem e vicepresidente della Commissione Sanità nella Regione Piemonte.
Rossi ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale alla Sanità Icardi, di cui riportiamo un estratto.
“In Piemonte è evidente il problema della disomogeneità territoriale per l’accesso ai test antigenici rapidi a prezzo calmierato. Siamo di fronte all’ennesimo caso in cui il mercato non garantisce equità e serve un intervento del pubblico.
Se la Regione non riesce ad intervenire per garantire a tutti i cittadini l’accesso a prestazioni utili a fronteggiare e gestire l’emergenza pandemica è importante che intervenga il governo al prossimo rinnovo del protocollo che scade il 30 settembre”.
Il Consigliere ha evidenziato la differenza, in termini numerici, delle adesioni (su base volontaria ndr) al servizio da parte delle farmacie piemontesi.
Un gap di svariate centinaia di farmacie fra città come Torino, Cuneo e Alessandria e il fanalino di coda rappresentato da Novara con una decina di farmacie.
Christian Petrelli