
Prurigo nodularis. Con nemolizumab sollievo duraturo dal prurito e riduzione della gravità della malattia
Secondo uno studio giapponese pubblicato sul British Journal of Dermatology, nei pazienti adulti e adolescenti con prurigo nodularis il trattamento con nemolizumab è stato ben tollerato e ha fornito un sollievo duraturo dal prurito e una riduzione della gravità della malattia, migliorando anche la qualità della vita e riducendo il ricorso ai corticosteroidi topici per oltre 68 settimane.
Nemolizumab è una terapia biologica che ha come bersaglio il recettore A dell’interleuchina (IL)-31, in fase di sviluppo per il trattamento di varie condizioni dermatologiche pruriginose, dal momento che sia la IL-31 che i suoi recettori sono stati implicati nei processi che determinano prurito, cheratinizzazione atipica, disfunzione della barriera cutanea e infiammazione.
Somministrato per via sottocutanea nemolizumab è in grado di bloccare la segnalazione della citochina bersaglio, riducendo così le risposte infiammatorie da essa mediate e invertendo le manifestazioni cutanee anomale. Nemolizumab sembra essere un nuovo promettente trattamento per la prurigo nodularis, in virtù di un effetto rapido e di una buona tollerabilità.
La prurigo nodularis è una condizione cutanea infiammatoria cronica che si manifesta come noduli cutanei intensamente pruriginosi, che portano a un ciclo prurito-grattamento difficile da trattare e a una compromissione significativa della qualità della vita. I pazienti soffrono di disturbi del sonno, disagio psicosociale e tassi elevati di disturbi dell’umore e di ansia comorbidi.