Puglia: ‘Missione Salute’, fra pandemia e nuove risorse

La pandemia e il Covid-19 hanno dimostrato che seppur sotto stress, il Servizio Sanitario Italiano ha superato egregiamente la prova, meglio di quanto non sia stato fatto in altri Paesi europei.
Alcuni di questi, come la Germania, hanno elogiato la gestione pandemica da parte del governo italiano. Di recente l’ex Cancelliera tedesca Angela Merkel, ha dichiarato che, rispetto al numero di contagi, avrebbe preferito trovarsi in una situazione analoga a quella italiana. Soddisfazioni inaspettate e orgoglio nazionale ritrovato!

Adesso, anche in funzione dei fondi in arrivo, è arrivato il tempo di ridisegnare la sanità italiana, riorganizzare i servizi sanitari e puntare ad un nuovo welfare dei territori.

Per questa ragione Paolo Pellegrino, Segretario regionale di “Puglia Protagonista”, ha organizzato un interessante incontro “Missione Salute: Bisogni, idee ed Azioni tra contingenza, Transizione e PNRR per il domani che verrà”. Un’analisi delle prospettive e delle possibili soluzioni rispetto alla sanità pugliese, passata attraverso gli interventi dell’europarlamentare ex pentastellata Rosa D’Amato che ha puntato l’attenzione su una sanità legata indissolubilmente all’ambiente. La parlamentare europea ha citato un noto studio, quello del Panel STOA (Pannello per il Futuro della Scienza e della Tecnologia), che avvalorerebbe la connessione fra inquinamento e pandemie. Un altro studio citato da Rosa D’Amato, evidenzia l’esigenza di istituire un’infrastruttura europea pubblica, sulla ricerca e lo sviluppo, in grado di garantire supporto e indipendenza (anche farmaceutica) nel corso delle emergenze sanitarie.

Dario Stefano, presidente della Commissione Politiche Europee, ha fornito qualche chiarimento in merito all’utilizzo dei fondi del PNRR (Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il Senatore del PD ha evidenziato come sia difficile sfruttare bene i finanziamenti senza un approccio metodologico differente, una visione sistemica nel territorio ma soprattutto nel Paese. “Lo strumento, dichiara Stefano, fornisce un chiaro indirizzo rispetto a come devono essere impiegate queste risorse e in merito agli impegni che abbiamo verso l’Europa. Il rischio però è, soprattutto nel Mezzogiorno, il PNRR catalizzi tutta l’attenzione degli amministratori locali come se fosse l’unica risorsa disponibile dalla quale attingere. Inoltre, continua Stefano, in termini di offerta sanitaria, non si devono risolvere le attuali criticità con gli strumenti del passato. Non possiamo immaginare di innovare il Paese, riaprendo per esempio gli ospedali chiusi in passato”.

Fabiano Amati auspica una politica sanitaria più concreta, meno miope nei confronti della condizione umana. Più snella e finalizzata a rispondere velocemente ai bisogni di salute della gente. La burocrazia e la lentezza decisionale degli apparati istituzionali, paralizzano l’innovazione e gli interventi soprattutto in termini di prevenzione sanitaria.“L’Italia è una grande falegnameria- si istituisce il tavolo A, il tavolo B etc. per avere un parere favorevole. Lo screening, la diagnosi precoce della SMA, le nuove terapie e la prevenzione, nel dibattito pubblico, evidentemente – conclude polemicamente- sono meno importanti della scelta del nuovo assessore alla sanità della Regione Puglia”.

L’intervento di Pierluigi Lopalco, epidemiologo docente d’Igiene presso l’Università di Pisa e quella del Salento, ha dapprima chiarito i motivi del collasso della Sanità in alcune regioni italiane. Inevitabile parlare della Lombardia dove il Governo regionale ha puntato tutto sulla Sanità ospedaliera, trascurando la sanità territoriale con risultati ben evidenti e sotto gli occhi di tutti nel corso dell’emergenza Covid-19. In merito alla Puglia, regione in cui ha ricoperto l’incarico di assessore alla Sanità fino a poche settimane fa, ha detto: “È una Regione che sta rispondendo bene alla pandemia,con dei numeri ancora sotto la soglia, quindi non rischia la zona gialle. Questo grazie alla competenza e all’abnegazione di tutti gli operatori sanitari. Rispetto al virus, continua l’epidemiologo, occorrerà molta pazienza, probabilmente diverrà endemico e dovremo conviverci. La Variante Omicron è un nuovo ceppo, molto contagioso e può infettare sia chi ha già avuto il virus ma anche chi è già stato vaccinato. L’unica arma rimane il vaccino e la più ampia copertura della popolazione per raggiungere la tanto agognata immunità di gregge”.

Christian Petrelli

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