Rapporto OSSFOR: 130 farmaci orfani autorizzati dall’Ema nel 2021, 122 già disponibili in Italia
In Europa sono 130 i farmaci orfani autorizzati dall’Agenzia europea dei Medicinali per malattie e tumori rari, di questi 122 sono già disponibili in Italia: l’80% è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale e il restante 20% è in fascia C o in attesa di negoziazione.
In termini di accesso, dunque, il nostro Paese è secondo solo alla Germania. Sono alcuni dati che emergono dal sesto Rapporto Annuale dell’Osservatorio Farmaci Orfani – OSSFOR, che scatta una fotografia del nostro Paese al 31 dicembre 2021.
Il gap dell’Italia rispetto alla Germania, che è prima nella classifica europea, è da attribuirsi principalmente ai farmaci arrivati sul mercato nell’ultimo anno: dato che non sorprende considerato il diverso meccanismo di accesso in vigore in Germania, che non prevede una negoziazione preventiva.
“Il 6º Rapporto Annuale OSSFOR vede l’avvio della collaborazione dell’Osservatorio Farmaci Orfani con Aifa. Si tratta di un importante riconoscimento che rafforza il percorso di trasformazione di OSSFOR da Centro Studi a Piattaforma multistakeholder su farmaci orfani e malattie rare”, ha spiegato Francesco Macchia, Coordinatore di OSSFOR.
“Il 6º Rapporto viene pubblicato in una fase segnata dalla ricerca di una normalizzazione dopo la soluzione di continuità rappresentata dai picchi pandemici di COVID-19 del 2020 e 2021: un’interruzione che speriamo abbia almeno innescato le condizioni per un rilancio del Servizio Sanitario Nazionale e, quindi, per il superamento delle criticità che ancora affliggono il settore delle malattie rare”, continua l’esperto.
“Dal documento emergono aspetti positivi: l’Italia infatti, come si evince dall’elevato numero di farmaci orfani disponibili rispetto a quelli autorizzati da Ema, si conferma Paese con un ampio accesso alle opportunità terapeutiche. Osservando i dati regionali, emerge tuttavia che l’equità, intesa come possibilità di uniformi condizioni di accesso dei pazienti con malattia rara alle terapie farmacologiche, e anche di incidenza economica sui bilanci familiari, sia un obiettivo ancora non del tutto raggiunto e certamente dovrebbe rappresentare uno dei principali punti di attenzione delle politiche sanitarie nel settore, tenendo presente l’importante opportunità rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”, conclude Macchia.