Regione Puglia. In farmacia la ricognizione farmacologica e il supporto allo screening del diabete non noto
Parte in farmacia la ricognizione farmacologica per i pazienti oncologici e il supporto allo screening del diabete “non noto”. Sono gli ultimi due progetti con cui si potenzia ulteriormente la “Farmacia dei servizi” in Puglia, mediante l’offerta di nuove opportunità di tutela della salute dei cittadini.
“Le farmacie dei servizi rappresenteranno nei prossimi anni sempre di più un presidio sanitario di prossimità fondamentale per i cittadini – aggiunge il presidente della Regione, Michele Emiliano – In Puglia di concerto con le associazioni sindacali di categoria delle Farmacie (Federfarma/Assofarm) e gli Ordini professionali dei Farmacisti, abbiamo realizzato questi primi progetti nei tempi previsti, confermandoci all’avanguardia nell’attivazione di servizi sanitari innovativi per i cittadini”.
“Alla Regione Puglia – spiega il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese – sono stati assegnati complessivamente per questi progetti circa 8 milioni di euro e con gli ultimi progetti attivati raggiungiamo un livello di impiego delle risorse statali pari a circa il 90%. Grazie a questi nuovi progetti, puntiamo a migliorare ulteriormente l’accesso alle cure e la prevenzione. La ricognizione farmacologica ci permette di avere una visione completa delle terapie seguite dai pazienti oncologici, riducendo errori terapeutici e prevenendo eventi avversi. Il supporto allo screening del diabete non noto è invece cruciale per individuare il cosiddetto ‘diabete sommerso’, consentendo interventi tempestivi e riducendo i costi sanitari a lungo termine”.
Il protocollo “ricognizione farmacologica” è incentrato sui pazienti affetti da patologie oncologiche, rispetto ai quali si propone di effettuare una “ricognizione” completa della terapia, farmacologica e non, oltre che delle eventuali allergie/reazioni avverse segnalate dai pazienti stessi, che saranno tutte riportate dal farmacista su una scheda riepilogativa consegnata al paziente per la successiva consegna al proprio medico curante.
In questo modo, il medico curante, avendo una visione globale del programma di cura del paziente potrà procedere alla successiva fase di “riconciliazione farmacologica”, con eventuale adeguamento della terapia, riduzione degli errori terapeutici dovuti a potenziali interazioni farmacologiche e prevenzione degli eventi allergici/avversi ai farmaci.
Il protocollo “supporto allo screening del diabete non noto” è finalizzato all’individuazione del cosiddetto “diabete sommerso”, ossia di pazienti che risultano affetti da questa patologia pur non essendone a conoscenza, ovvero di pazienti per i quali esiste un alto rischio di contrarre la malattia nei prossimi anni; tanto al fine di consentire la presa in carico degli stessi prima che si determinino gli effetti più gravi della patologia, con evidente riduzione dei costi sanitari e ospedalizzazioni.