Reithera. Il vaccino made in Italy bloccato dalla Corte dei Conti

Uno stop inaspettato quello della Corte Dei Conti al vaccino italiano Reithera, proprio in considerazione del fatto che la discussione si è spesso orientata verso la tanto attesa e proclamata ‘autonomia vaccinale’.
Così il massimo organo di controllo dell’amministrazione dello Stato, nonché suprema magistratura amministrativa in materia di contabilità pubblica, ha bloccato il finanziamento di 81 milioni di euro, dei quali 41 a fondo perduto, previsti in seguito all’accordo di febbraio fra il Mise, Invitalia e l’azienda. La questione tecnico-burocratica alla base della decisione ha sorpreso in primis l’azienda e i ricercatori impegnati nel progetto, ma anche le diverse migliaia di volontari che si sono sottoposti
alla sperimentazione. Molti di loro, disorientati, vogliono abbandonare il percorso nonostante il rischio per la salute non rientri fra le motivazioni della bocciatura.

Dall’azienda fanno sapere che la decisione della Corte non avrà alcun impatto sul regolare proseguimento e svolgimento della fase II. “Il pronunciamento della Corte – dichiarano i vertici di Reithera– non riguarda la bontà del progetto o del vaccino
ma aspetti tecnico-giuridici legati al contratto di finanziamento. Reithera continua, come prima e più di prima, con determinazione ed impegno a credere nel progetto. Per lo svolgimento della fase III, in mancanza di intervento da parte del governo,
Reithera cercherà fonti di finanziamento alternativi”.

A favore dello sviluppo di un vaccino tutto italiano si erano già pronunciati diversi rappresentanti del panorama politico italiano. Fra questi senza dubbio il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha sostenuto con fondi regionali l’azienda di Castel Romano.
Di opportunità persa per tutta l’Italia ha parlato invece il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, nel corso di un intervento a Radio Anch’io.

Christian Petrelli

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