
Roadshow diabetologia. Diabete mellito e complicanze cardiovascolari
Le morti per diabete si possono evitare, lo ha sottolineato il professor Enzo Bonora nel corso del “Roadshow diabetologia – diabete mellito e complicanze cardiovascolari” organizzato da “Motore Sanità” a Milano al Centro congressi Palazzo Stelline. Ad aprire l’incontro è stato l’assessore al Welfare Giulio Gallera che ha evidenziato la necessità di investire per la ricerca, migliorando così la qualità della vita dei pazienti.
“Una persona con diabete di tipo 2 ha una probabilità doppia di avere malattie cardiovascolari. Ed è a rischio infarto almeno quattro volte in più rispetto a una persona che non ha la patologia”, ha sottolineato Stefano Genovese, responsabile dell’Unità clinica e ricerca di diabetologia, endocrinologia e malattie metaboliche presso IRCCS Centro cardiologico Monzino di Milano.
“Non subito, ma con il tempo – ha proseguito il dottor Genovese – il diabete diventa equivalente a una malattia cardiovascolare. E quindi fondamentale vi siano sistemi di monitoraggio della glicemia”. “Bisogna aggredire il diabete – ha concluso – cercando di ridurre la glicemia, riportandola a valori normali”.
Nel corso della tavola rotonda, Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia, ha evidenziato la necessità di inserire nella rete di relazioni la farmacia, che può supportare il malato sia nella fase di prevenzione sia nel percorso di cura.
Il diabete è una sorta di pandemia mondiale che in Italia colpisce 4 milioni di persone consapevoli della malattia ed un altro milione di persone che, pur essendone affette, non ne sono a conoscenza e quindi non fanno nulla per curarsi. Di questi circa 5 milioni di italiani con diabete oltre il 90% ha il tipo 2, associato ad uno stile di vita poco salutare ma fortemente condizionato da determinanti genetici.
Il diabete comporta un rischio circa doppio di incorrere in malattie cardiovascolari e di morire per malattie cardiovascolari, ma si complica spesso anche con retinopatia, nefropatia, neuropatia, piede diabetico e/o altre patologie a carico di ossa, articolazioni, cute, polmoni, apparato digerente, ecc.
Il diabete aumenta anche il rischio di gravi infezioni e di tumori. Ogni anno in Italia il numero di persone che muoiono a causa o anche a causa del diabete non è molto distante dal numero di persone che muoiono per cancro.
La protezione cardiovascolare è uno dei principali obiettivi di cura nel diabete e per questo negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi che hanno testato la sicurezza o i benefici dei nuovi farmaci anti-iperglicemici resi disponibili per la sua terapia.
Dal punto di vista dell’economia sanitaria va sottolineato che il diabete è una patologia estremamente costosa che in Italia rende conto di quasi il 15% della spesa sostenuta dal SSN. Circa il 90% di questa spesa è attribuibile al costo delle complicanze della malattia e solo il 10% alla gestione standard, fra cui la spesa per i farmaci anti-iperglicemizzanti, i dispositivi per monitoraggio e terapia, gli esami di laboratorio di ambito metabolico e gli accessi ai centri diabetologici.