Salute. Presentato il documento per le vaccinazioni degli adulti fragili o immunocompromessi

Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le vaccinazioni possono prevenire fino a 3 milioni di morti ogni anno.
Tuttavia, un numero considerevole di decessi continua a essere causato da malattie infettive prevenibili con vaccinazione, soprattutto tra i soggetti immunocompromessi o fragili. Le basse coperture vaccinali hanno indotto la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT e la Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – SItI ad avanzare nuove soluzioni con il Documento intersocietario “Proposte operative per la vaccinazione dei soggetti adulti fragili/immunocompromessi”. Obiettivo è far comprendere come le vaccinazioni abbiano una funzione strategica e rappresentino un investimento di sanità pubblica.
Particolare riferimento va a infezioni dalle gravi conseguenze (ad es. Pneumococco, Herpes Zoster, Meningococco, ecc.), le cui coperture vaccinali sono molto basse.

“Le vaccinazioni rappresentano un presidio fondamentale per la prevenzione primaria: hanno permesso di conseguire risultati eccezionali nel ridurre morbosità e mortalità di molte malattie infettive e sono una priorità per la Sanità Pubblica – evidenzia il Prof. Giovanni Gabutti – Coordinatore del gruppo ‘Vaccini e Politiche Vaccinali’ della SItI – Esiste un elevato rischio derivante dalle malattie infettive e dalle loro complicanze nei soggetti immunocompromessi e/o con co-morbosità. Per questi pazienti a rischio, la prevenzione dev’essere un obiettivo di salute pubblica e individuale di fondamentale importanza. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019, tuttora vigente, identifica l’offerta gratuita delle vaccinazioni dell’adulto sia per rischio infettivo legato all’età (soggetti Over 65) sia legato a eventuali malattie o terapie concomitanti che possano comportare un rischio aumentato di infezione. A fronte di indicazioni chiare e tendenzialmente complete per i soggetti fragili/immunodepressi, la possibilità concreta di arruolare questi soggetti nei percorsi vaccinali ad oggi esistenti non è ottimale. Risulta pertanto urgente incrementare le coperture vaccinali dei soggetti fragili/immunodepressi e più in generale dell’adulto/anziano per garantire un invecchiamento in buona salute”.

Nonostante le chiare indicazioni del PNPV, l’arruolamento dei pazienti fragili nelle vaccinazioni è rimasto limitato e restano bassi i tassi di copertura vaccinale per infezioni come Herpes Zoster, pneumococco, meningococco: le cause sono da rintracciarsi in un’offerta vaccinale definita per età e non per rischio, nelle difficoltà dei Dipartimenti di Prevenzione territoriali ad arruolare i soggetti fragili/immunodepressi, in una medicina specialistica orientata principalmente al trattamento. Con il Documento le Società Scientifiche hanno portato all’attenzione dei decisori nazionali e regionali la necessità di rendere operative le indicazioni del Piano Vaccinale e hanno avanzato alcune proposte affinché venga colta l’esigenza di creare percorsi vaccinali dedicati ai pazienti fragili/immunodepressi.

CORRELATI