Siaaic: allergie in aumento, ma solo il 2% degli italiani opta per il vaccino

Per le persone allergiche il vaccino ad hoc può essere un salvavita, ma su 6 milioni di italiani allergici che potrebbero usufruirne solo il 2% opta per la somministrazione, anche a causa della mancata rimborsabilità in varie Regioni. Un ‘paradosso’, affermano gli allergologici, che espone ad alti rischi e determina un costo notevole per il Ssn.

Per questo, in occasione del congresso della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) a Bologna, gli specialisti chiedono che il problema sanitario delle allergie diventi una priorità nell’agenda politica.

In Italia l’immunoterapia specifica, ovvero il vaccino, resta dunque una chimera per milioni di pazienti, sebbene nelle linee guida internazionali venga indicata come la migliore terapia per un allergico su due, sia per le allergie respiratorie sia per quelle alle punture d’insetto, spiegano gli allergologi.

“L’immunoterapia allergene specifica, ovvero il vaccino, è una terapia desensibilizzante che può davvero cambiare il decorso della malattia – spiega Mario Di Gioacchino, presidente Siaaic -. Consiste in dosi progressivamente crescenti dell’allergene verso cui il paziente è sensibilizzato. In tal modo si sviluppa una attiva tolleranza immunitaria, con produzione di anticorpi protettivi verso lo stesso allergene. Tale effetto si mantiene per molti anni dopo la sospensione del trattamento che dura 3-4 anni”.

“Certamente il problema dei costi, nelle Regioni nelle quali questo trattamento è a totale carico dei pazienti, rappresenta una forte limitazione – dichiara Di Gioacchino -. Esiste una situazione a macchia di leopardo a causa della mancanza di una legislazione che regoli la rimborsabilità in modo uniforme. La decisione se erogare e in che misura i vaccini dipende dalle singole Regioni, con un’inaccettabile difformità di trattamento di una malattia cronica la cui cura dovrebbe essere inserita invece nei Lea”.

“Auspichiamo che la Missione 6 del Pnrr riservi peculiare attenzione al ruolo dello specialista in Allergologia, considerando una grave mancanza che la figura dell’allergologo non venga mai compresa tra i professionisti chiamati a fornire assistenza nelle case della comunità”, sottolinea il presidente Siaaic.

“Sollecitiamo poi l’inserimento dei vaccini tra i trattamenti autorizzati da Aifa come unica terapia in grado di modificare la storia naturale delle allergie e – conclude – l’implementazione di una rete nazionale per il monitoraggio di pollini allergenici e spore fungine”.

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