SLA, parte dalla Puglia una petizione per l’approvazione di un farmaco
È partita dalla Puglia la petizione che ha già raccolto, in poco più di un mese, 57mila firme in tutta Europa. Obiettivo, chiedere all’EMA e successivamente all’AIFA, l’introduzione di un farmaco per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
A mettere in moto la raccolta firme, Chiara Candela una 52enne di Conversano, in provincia di Bari, a cui 2 anni fa è stata diagnosticata la malattia.
Da allora la sua vita è cambiata. Svolge in smart working il suo lavoro da impiegata di banca, deambula con notevoli difficoltà ed è costretta ad assumere terapie farmacologiche per alleviare dolori e spasmi muscolari.
Il farmaco in questione ‘AMX0035’, è stato approvato nel 2022 dalla Food and Drug Administration (FDA), quindi già utilizzato negli Stati Uniti ma anche in Canada.
Una scelta dettata dai risultati positivi dello studio ‘Centaur’, avvalorato dalle pubblicazioni sul Journal of Neurology e Muscle & Nerve.
Dalla sperimentazione è emerso come nei pazienti trattati con Relyvrio (il nome commerciale del farmaco) il decorso della malattia sia stato più lento, rispetto a quelli che avevano ricevuto il placebo.
Questo significa che il medicinale a base di taurursodiolo (un acido biliare), è in grado di rallentare il processo degenerativo della malattia e garantisce un’aspettativa di vita più lunga.
Chiaramente, i costi della terapia senza il sostegno del Servizio Sanitario Nazionale, sarebbero piuttosto proibitivi. La cura di un mese costerebbe intorno agli 12mila euro, quella di un anno pertanto circa 145mila euro.
Quella di Chiara è una corsa contro il tempo. Per questo chiede un’accelerazione del percorso decisionale e di approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali. A giugno l’EMA ha dato parere negativo.
La sua commercializzazione consentirebbe ai medici di poterlo prescrivere per uso compassionevole e aumentare le più che legittime aspettative di vita dei pazienti.