Stanziati 100 milioni per combattere i germi resistenti agli antibiotici

Il 2025 si apre con una svolta importante nella lotta all’antimicrobico resistenza in Italia. La nuova Legge di Bilancio ha infatti stanziato un fondo di 100 milioni di euro per gli antibiotici innovativi, destinati a combattere i germi multiresistenti.
La misura, accolta con grande favore dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), rappresenta un passo decisivo per contrastare quella che viene definita l'”epidemia silenziosa” delle infezioni ospedaliere, responsabile di oltre 12.000 decessi all’anno nel nostro Paese.
L’emendamento all’articolo 49 della Legge di Bilancio consentirà l’accesso al fondo per il rimborso degli antibiotici “reserve”, farmaci di nuova generazione essenziali per il trattamento delle infezioni che non rispondono più agli antimicrobici tradizionali.
“Si dà un forte impulso alla lotta all’antimicrobico resistenza”, ha commentato Roberto Parrella, Presidente SIMIT, “e si applica quanto dichiarato al G7 Salute dal ministro Schillaci”.
La novità non si limita ai farmaci già disponibili. Come sottolinea il Senatore Fausto Orsomarso, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive e tropicali, l’incentivo includerà anche i farmaci non ancora presenti nel prontuario farmaceutico nazionale, stimolando così la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche.
Gli esperti sottolineano però che il finanziamento è solo il primo passo. Il Professor Marco Falcone, Consigliere SIMIT, evidenzia la necessità di sviluppare linee guida condivise per l’uso appropriato dei nuovi antibiotici.
Il tema sarà al centro del convegno internazionale “Top 5 in Infectious Diseases” in programma a Venezia dal 3 al 5 aprile.
La Legge di Bilancio porta buone notizie anche sul fronte dell’Epatite C, con la proroga fino al 31 dicembre 2025 dei fondi destinati agli screening.
Un’iniziativa che ha già permesso di diagnosticare oltre 15.000 casi di infezione attiva nelle coorti d’età nate tra il 1969 e il 1989, consentendo l’accesso alle terapie antivirali che permettono di eradicare il virus in poche settimane.

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