TAR Sicilia: I servizi erogati in farmacia sono legittimi

Le farmacie potranno continuare ad erogare, nei locali della farmacia, tutti i servizi relativi alla sperimentazione della “farmacia dei servizi”, come previsto dal decreto legislativo 153/2009.
È la sintesi della sentenza del TAR Sicilia a seguito dei ricorsi presentati dai rappresentanti degli ambulatori, poliambulatori e laboratori d’analisi.
Il tribunale amministrativo ha accolto le istanze di sospensiva dei ricorrenti, ma limitatamente all’utilizzo – da parte delle farmacie – di locali esterni per eseguire prestazioni richieste dall’amministrazione regionale siciliana.
L’ha invece decisamente negata per l’esecuzione di tutti i servizi nei locali interni della farmacia.

Le farmacie potranno continuare ad eseguire le vaccinazioni e i test diagnostici che prevedono il prelievo di campione biologico a livello nasale, salivare ed orofaringeo anche in “aree, locali o strutture esterni, dotati di apprestamenti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza” come testualmente stabilisce la Legge (art. 1, comma 2, lettera e-quater del Decreto legislativo 153/2009).

“Una sentenza- dichiarano i rappresentanti di Federfarma– che ha ribadito come farmacie e laboratori/ambulatori, rispondano a regole completamente diverse.
Le prime sono soggetti convenzionati con il SSN e soggiacciono al controllo delle ASL (ex Legge 833/1978 e ss.mm.ii.) mentre i secondi sono “privati accreditati” e soggiacciono ad un diverso complesso di regole, sia per quanto attiene all’utilizzo delle infrastrutture che per l’esecuzione dei servizi.

Soddisfatto anche Andrea Mandelli presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.
“Si riafferma, la possibilità per il farmacista di effettuare vaccinazioni e test diagnostici che prevedono il prelievo di campione biologico a livello nasale, salivare ed orofaringeo anche in aree esterne alla farmacia, nel pieno rispetto degli standard di sicurezza e riservatezza degli utenti.
Nessun fraintendimento, dunque – continua Mandelli– rispetto alla legittimità e al valore dei servizi erogati dai farmacisti di comunità a favore dei cittadini, che muovono dall’esigenza prioritaria di potenziare la sanità sul territorio per garantire il massimo livello di efficienza e capillarità nell’accesso alle prestazioni sanitarie, e di rafforzare la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie, due fattori chiave per il miglioramento dello stato di salute della popolazione e per la sostenibilità del servizio sanitario”.

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