Tirzepatide riduce significativamente il peso corporeo negli adulti con diabete di tipo 2

Secondo i dati preliminari comunicati dall’azienda farmaceutica Eli Lilly, negli adulti con diabete di tipo 2 l’ipoglicemizzante sperimentale tirzepatide ha portato a riduzioni significative di emoglobina glicata e peso corporeo rispetto al basale negli studi clinici di fase III SURPASS-3 e SURPASS-5, rispettivamente dopo 52 e 40 settimane.

In SURPASS-3 la dose più alta del farmaco (15 mg) ha ridotto l’emoglobina glicata (HbA1c) del 2,37% e del 2,59% e il peso corporeo del 13,9% e dell’11,6% (12,9 e 10,9 kg in media) rispettivamente in SURPASS-3 e SURPASS-5. Alla dose più alta, il 62,4% dei partecipanti al secondo studio, che avevano una durata media del diabete di 13,3 anni, ha raggiunto un livello di HbA1c inferiore al 5,7%, come nelle persone senza diabete.

L’endpoint primario e tutti gli endpoint secondari chiave sono stati raggiunti sia nel primo trial, che ha confrontato tirzepatide con insulina degludec titolata, che nel secondo, che ha confrontato tirzepatide con placebo, entrambi in aggiunta all’insulina glargine titolata.

Il farmaco sperimentale è un doppio agonista recettoriale del GIP (peptide inibitorio gastrico) e del glucagon-like peptide 1 (GLP-1) a somministrazione settimanale, che integra le azioni di entrambe le incretine in un’unica nuova molecola. Nei modelli preclinici l’azione sul GIP ha dimostrato di diminuire l’assunzione di cibo e aumentare il dispendio energetico con conseguente riduzione del peso e, in combinazione con un GLP-1 agonista, aumentare i suoi effetti su glicemia e peso corporeo.

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