
Toscana. Al via il progetto Adhere per ridurre i costi delle cronicità
Nel corso della rassegna sulle tecnologie applicate alla sicurezza del paziente ‘Forum Risk management’ che si è svolta dal 27 novembre al 30 novembre alla Fortezza da Basso di Firenze, ha preso il via il progetto Adhere, ideato da Enrico Desideri, direttore generale dell’Asl Toscana sud-est e realizzato in collaborazione con Fofi, Federfarma nazionale, Assofarm nazionale e con il supporto della Fondazione ReS di Nello Martini.
Adhere è uno studio triennale che valuterà in modo scientifico il ruolo-chiave del farmacista per migliorare l’aderenza terapeutica. Dall’aumento dell’aderenza terapeutica consegue infatti una maggiore efficacia della terapia e una drastica riduzione dei costi in quanto, ad esempio, diminuiscono i ricoveri, gli accessi al pronto soccorso, le complicanze.
“Per il futuro la vera sfida della sanità è la cronicità – ha spiegato Enrico Desideri, direttore scientifico del progetto Adhere -. In Italia i malati cronici sono 24 milioni e “assorbono” oltre l’80% delle risorse economiche. L’obiettivo di questo studio è dimostrare che attraverso un nuovo modello organizzativo, come quello delle Reti cliniche integrate e strutturate sperimentato per la prima volta nell’Asl Toscana sud est che ha nel farmacista di comunità uno dei protagonisti, si può aumentare la copertura terapeutica”.
“Per due patologie ad alto rischio di complicazioni come lo scompenso cardiaco e la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva – ha continuato Desideri – la copertura terapeutica è aumentata, grazie alle Reti cliniche integrate, rispettivamente del 25% e del 35%”.
“Crediamo che ci sia la necessità di nuovi modelli organizzativi e visioni – ha concluso – perché quelli attuali sono ormai vecchi di 20 anni”.
Si tratta di uno studio multicentrico triennale inteso a valutare in modo scientifico il ruolo del farmacista – ha affermato Andrea Mandelli presidente Fofi – nel monitorare l’aderenza terapeutica, puntando sull’importanza della sua professionalità, capillarità sul territorio e nel frequente contatto con i pazienti”.
“La Sanità italiana, infatti, spende 11 miliardi l’anno per la mancata aderenza terapeutica dei pazienti cronici – ha affermato Nello Martini – un dato questo che si può spiegare, per esempio, con il fatto che solo il 55,1% degli ipertesi assume il trattamento antipertensivo con continuità. Recenti studi osservazionali dimostrano inoltre che quasi il 50% dei pazienti in trattamento con antidepressivi sospende la cura nei primi tre mesi di terapia ed oltre il 70% nei primi 6 mesi. I dati provenienti dai database amministrativi delle Asl mostrano che nel 2012 la percentuale di pazienti diabetici aderenti al trattamento è stata pari al 62,1%. Bassi livelli di aderenza al trattamento (34,3%) si registrano anche per l’asma e la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva”.
“Il progetto Adhere – ha spiegato Marco Nocentini Mungai, Presidente di Federfarma Toscana – costituisce un esempio concreto di farmacia che eroga nuove prestazioni di alto valore sociale e sanitario, fa prevenzione e monitoraggio dei pazienti cronici”.
Francesco Schito, segretario nazionale di Assofarm sottolinea la valenza scientifica del progetto che ne permetterà la messa a sistema e la replicabilità in altre Regioni: “L’aderenza alla terapia è un aspetto essenziale per garantire l’efficacia delle cure e la riduzione dei costi sostenuti dal sistema sanitario pubblico. E in questo contesto il farmacista insieme al medico può avere un ruolo significativo permettendo la riduzione degli accessi al pronto soccorso e dei ricoveri ospedalieri”.