
Tumore alla prostata. Aifa autorizza la produzione di un nuovo radiofarmaco
È previsto per questo mese di maggio l’avvio della produzione dell’innovativo radiofarmaco Curium piflufolastat (18F) presso l’officina farmaceutica dell’Istituto di fisiologia clinica di Pisa (Cnr-Ifc).
L’autorizzazione alla produzione è giunta dall’Agenzia Italiana del Farmaco nel mese di aprile e rappresenta un’ulteriore conferma della competenza e dell’eccellenza di questo centro che si può considerare a tutti gli effetti una piccola ‘industria farmaceutica’. Già da diversi anni, infatti, l’officina farmaceutica di Cnr-Ifc è autorizzata dall’Aifa per la produzione di radiofarmaci dedicati alla diagnostica oncologica e alla sperimentazione clinica.
La novità del nuovo radiofarmaco sta nel fatto che è un inibitore selettivo di un antigene specifico di membrana espresso nel tumore della prostata, indicato per rilevare, tramite indagine diagnostica PET, il cancro sia durante la fase iniziale della malattia sia quando si verifica una recidiva.
Sostanzialmente, permette una diagnosi molto più precisa rispetto ai farmaci precedenti ed apre la strada all’azione terapeutica mediante l’utilizzo di (177Lu) – PSMA, capace di legarsi alle cellule cancerose e di emettere particelle beta, con conseguente effetto citotossico, cioè dannoso, sulle cellule tumorali, distruggendole o impedendo loro di proliferare.
Per comprendere l’importanza del radiofarmaco, basta considerare le statistiche sull’incidenza del tumore alla prostata: nel 2023, in Italia sono state stimate circa 41.100 nuove diagnosi di questo tipo di carcinoma. In generale, le neoplasie prostatiche costituiscono la forma di tumore più comune negli uomini, rappresentando il 19,8% di tutti i tumori maschili.
Nel 2022 in Italia, sono stati stimati circa 8.200 decessi per tumore della prostata e la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è pari al 91%. Un farmaco innovativo come PYLCLARI® può contribuire alla riduzione della morbilità e della mortalità legate a questa patologia, migliorando così la qualità di vita dei pazienti.