Tumore del polmone: durvalumab riduce rischio di recidiva, progressione e morte
I risultati positivi dello studio AstraZeneca di Fase III AEGEAN hanno mostrato che il trattamento con durvalumab in combinazione con chemioterapia neoadiuvante prima della chirurgia e come monoterapia adiuvante dopo la chirurgia ha prodotto un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da eventi (EFS) rispetto alla sola chemioterapia neoadiuvante seguita dalla chirurgia, nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio precoce (IIA-IIIB) resecabile.
A un’analisi ad interim precedentemente riportata, la combinazione di durvalumab e chemioterapia neoadiuvante aveva inoltre dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e rilevante della risposta patologica completa (pCR), endpoint co-primario, rispetto alla sola chemioterapia neoadiuvante. L’analisi finale è risultata in linea con i risultati positivi annunciati in precedenza.
Durvalumab, un anticorpo monoclonale umano diretto contro PD-L1, blocca l’interazione di PD-L1 con PD-1 e CD80 sulle cellule T, contrastando le tattiche di evasione immunitaria del tumore e inducendo una risposta immunitaria.
l carcinoma polmonare è la principale causa di morte per tumore negli uomini e nelle donne, e provoca circa un terzo di tutte le morti per tumore, superando il cancro della mammella, della prostata e colorettale sommati tra loro.