Tumori, non solo farmaci. Importante umanizzare le cure

Il tema dell’umanizzazione del servizio al malato è stato inserito per la prima volta nel Patto per la Salute 2014-2016 dal Ministero della Salute e da AGENAS.
Nel documento l’umanizzazione viene definita come impegno a rendere i luoghi di assistenza e i programmi di diagnosi e terapia orientati quanto più possibile alla ‘persona’ considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica.
Nel nostro Paese i medici e gli infermieri vengono formati poco o nulla all’umanizzazione delle cure. Eppure, numerosi studi hanno mostrato che cure più orientate alla persona possono fare la differenza nella vita di un paziente con il cancro.
Dopo la diagnosi, la maggioranza dei pazienti sviluppa ansia e depressione. Basterebbe aumentare gli interventi psico-sociali nei reparti di oncologia per ridurre significativamente il ‘distress’ (lo stress negativo) dei pazienti.
In Italia la maggioranza degli operatori sanitari non ha ricevuto formazione specifica per incrementare quelle competenze che consentono cure più umanizzate. Su una scala da 0 a 10, la formazione dei medici sulla comunicazione clinica e/o sulla relazione di aiuto arriva a un punteggio di 2,75, con ricadute negative maggiori su patologie complesse come il cancro.
Con l’intento di colmare questa lacuna CIPOMO ha realizzato la scuola “Humanities in Oncology”, prima in Italia e una delle prime in Europa rivolta ai medici oncologi a creare una connessione tra l’oncologia, le scienze umane applicate in medicina e l’addestramento alla comunicazione. Si tratta di un programma articolato che partirà con un corso residenziale a Piacenza il 1° marzo e proseguirà con altre iniziative distribuite sul territorio nazionale (corsi FAD, workshop tematici, corsi itineranti).
Il progetto viene lanciato questa mattina nell’aula Benedetto XVI presso il Collegio Teutonico della Città del Vaticano.

“La nostra scuola punta a favorire quell’insieme di competenze comunicative relazionali e umane necessarie nella professione dell’oncologo – spiega Luisa Fioretto, Presidente CIPOMO, Socio fondatore della Scuola, Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro. Sono competenze che restano spesso al di fuori dei normali percorsi formativi universitari e post-universitari. In un’ottica di formazione continua la Scuola potrà rappresentare uno spazio di crescita per tutti gli oncologi interessati a percorsi specialistici post-universitari nell’ambito della comunicazione e delle medical humanities”. Per umanizzazione delle cure s’intende quel processo in cui si deve porre il malato al centro della cura.
“Questo concetto segna il passaggio da una concezione del malato come mero portatore di una patologia ad una concezione del malato come persona, con i suoi sentimenti, le sue conoscenze, le sue credenze rispetto al proprio stato di salute – continua la presidente Fioretto –.
In questo contesto il processo di umanizzazione consiste nel ricondurre al centro l’uomo con la sua esperienza di malattia e i suoi vissuti”.

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