
Università di Padova. Test salivari molecolari efficaci al 98% per il contenimento di infezione da covid
Si sono dimostrati un’efficace misura di sorveglianza e contenimento dell’infezione da SARS – CoV-2 in contesti comunitari, i test salivari molecolari effettuati dal personale dipendente dell’Università di Padova che, su base volontaria, dallo scorso ottobre ha aderito al programma di automonitoraggio e tracciamento.
A dimostrarlo è lo studio Saliva-based molecular testing for active control of sars-cov-2 infection,condotto da ricercatrici e ricercatori dell’Azienda Ospedale/Università di Padova e coordinato da Mario Plebani, direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina di Laboratorio.
Dall’inizio dello screening, l’8 ottobre scorso e fino al 24 dicembre 2020, i dipendenti dell’Ateneo che hanno aderito al programma sono stati 5579, per un totale di 19.850 campioni salivari raccolti e valutati con tecnica molecolare (rRT-PCR) per SARS-CoV-2. Solo una piccola percentuale di dipendenti ha abbandonato il programma dopo la prima raccolta della saliva (meno del 4%). I restanti 5350 dipendenti hanno ripetuto il test salivare rapido da un minimo di 3 a un massimo di 5 volte nel periodo di 11 settimane.
Nel lasso di tempo osservato sono stati identificati 62 campioni positivi, con una frequenza dello 0,31%. Il personale dipendente con risultati positivi alla saliva è stato sottoposto entro 24 ore al tampone nasofaringeo (NPS): i test hanno avuto una concordanza nel 98% dei casi. Il paziente con test salivare positivo ma nasofaringeo negativo presentava una bassa carica virale (Ct>33).
Lo studio ha dimostrato come questo sistema di prelievo e auto-raccolta della saliva, mantenendo l’accuratezza diagnostica, sia vantaggioso rispetto alla raccolta di campione nasofaringeo in termini di procedure e in termini di tempi poiché elimina l’attesa legata alla raccolta del tampone.
Il programma basato sull’auto-raccolta di campioni salivari e test molecolare si è rivelato uno strumento affidabile, ben accettato ed efficace per la diagnosi precoce della SARS-CoV-2 in soggetti asintomatici, che, assieme all’immediato tracciamento e contenimento dei contatti, ha evitato un’ulteriore diffusione di virus nella comunità.