Veneto, le farmacie ammesse a gestire il Fascicolo sanitario elettronico del paziente

Si parte: il prossimo 1° dicembre nelle farmacie del Veneto scatterà la presa in carico dei pazienti cronici affetti da BPCO e diabete. Ieri sera, di fronte ad una platea gremita, sono state impartite – alle farmacie che hanno creduto nel progetto – le istruzioni operative per l’arruolamento e successivo monitoraggio dei pazienti per l’aderenza alla terapia. Parte quindi la farmacia dei servizi, con Farmacieunite che ha partecipato, fin dalle prime battute, alla realizzazione dell’iniziativa, con una fattiva e intensa collaborazione alle fasi di istruzione e definizione.

“Il progetto si inscrive nell’ambito dello sviluppo dell’assistenza territoriale, che passa inevitabilmente anche dal potenziamento del ruolo delle farmacie sul terreno dei servizi” spiega Franco Gariboldi Muschietti, Presidente di Farmacieunite. “Curare al meglio i cittadini sul territorio, migliorando l’efficacia di prestazioni e interventi con un occhio alla sostenibilità del sistema, significa utilizzare al meglio i presidi sanitari di prossimità, quali sono appunto le farmacie e i professionisti che operano al loro interno: risorse indispensabili soprattutto per fare fronte a quella che in termini sanitari, sociali ed economici rappresenta la vera sfida della sanità nel prossimo futuro, la gestione delle cronicità. Ed è appunto in questa direzione, e in particolare sullo snodo fondamentale del miglioramento dell’aderenza alle terapie da parte dei pazienti, per ridurre gli sprechi e gli ingenti, ulteriori costi sanitari causati dal cattivo uso delle medicine, che si è mossa la Regione Veneto, in largo anticipo rispetto a tutti, promuovendo un progetto idoneo a consentire la valutazione di tutti i fronti di possibile integrazione della farmacia dei servizi con il Servizio sanitario regionale e costruendolo in modo da renderlo facilmente adattabile ad altre patologie croniche”.

In effetti, l’idea di dare vita a un progetto sperimentale per la presa in carico di alcune malattie croniche risale al 2016, molto prima che lo stesso governo centrale, con la Legge di bilancio 2018, prevedesse un impegno su questo terreno. Il progetto è stato però finalmente definito solo nel 2017, grazie anche alla convinta partecipazione di Farmacieunite, prevedendo anche una necessaria fase formativa dei farmacisti partecipanti, avviata alla fine dello scorso anno e conclusa nella primavera 2018..
Ed è proprio a seguito della positiva conclusione di questa fase che Azienda Zero, l’ente unico voluto dalla Regione Veneto per governare in modo organico la sanità regionale, facendosi carico di tutto (dagli acquisti e la formazione del personale fino all’accreditamento delle strutture private e il monitoraggio dei costi standard delle Ulss venete), ha dato il via libera alla fase operativa, che partirà come già detto il 1° dicembre prossimo in 600 farmacie territoriali della Regione in regola con i requisiti formativi necessari per partecipare al progetto.

Ogni farmacia iscritta al progetto, dal 1° dicembre, potrà “prendere in carico” i “suoi” malati cronici affetti da BPCO e diabete (il numero consigliato, data la portata dell’impegno, è di una ventina di malati per farmacia, ma ovviamente chi se la sentisse e dispone di risorse professionali sufficienti potrà superare il numero), seguendoli passo dopo passo nel loro percorso terapeutico, per garantire il rispetto della posologia e l’aderenza alla terapia e, con esse, l’efficacia delle cure farmacologiche, la riduzione degli sprechi e, soprattutto, l’abbattimento delle conseguenze sanitarie (ed economiche) prodotte dall’impiego non corretto delle medicine.

Il fatto più rilevante è che, per assolvere questo importante compito, Azienda Zero ha deciso di ammettere le farmacie alla gestione del Fascicolo sanitario elettronico dei pazienti cronici “arruolati” nella sperimentazione. È la prima volta in assoluto, in Italia, che questa facoltà viene consentita anche alle farmacie, che in questo modo possono finalmente interloquire organicamente con MMG e azienda sanitarie e realizzare quella condivisione di dati e conoscenze che è la condizione fondante per “efficientare” la sanità di prossimità attraverso la gestione integrata dei pazienti cronici sul territorio.

In questo modo, la sperimentazione potrà puntare anche a mettere a punto un nuovo modello organizzativo basato sull’applicazione delle tecnologie ICT nelle farmacie territoriali, sulla base di un’infrastruttura che permetta un’ottimale condivisione dei dati, che è uno degli obiettivi dichiarati del progetto, propedeutico a una sempre più stretta integrazione delle farmacie di comunità nella rete dei presidi territoriali del Ssn.

“Siamo molto soddisfatti e orgogliosi di essere i primi in Italia ad avere raggiunto questo fondamentale risultato” afferma Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite “che certamente dobbiamo alla sensibilità e a lungimiranza del presidente Luca Zaia e dell’assessore alla Salute Luca Coletto, ottimamente supportati sul piano operativo dal Servizio farmaceutico regionale. Sono convinto che l’avvio del progetto veneto rappresenterà un paradigma virtuoso per ogni altra Regione che, al di là delle chiacchiere, voglia davvero procedere in direzione di una piena integrazione delle farmacie nella rete sanitaria di prossimità del Ssn. E anche a costo di apparire retorico, non esito a definire il progetto veneto, per il quale Farmacieunite si è spesa con grande concretezza, convinzione e determinazione fin dalle sue prime battute, un’autentica svolta nella storia delle farmacie di comunità del nostro Paese, perché amplifica con contenuti alti e nuovi il loro ruolo di presidi sanitari di riferimento del cittadino nella prossimità territoriale”.

La sperimentazione veneta per la presa in carico dei pazienti cronici sofferenti di diabete e BPCO ha ovviamente anche contenuti economici: la Regione sosterrà infatti il progetto, in questa fase, con un finanziamento di 1,5 milioni di euro, dopo essere già intervenuta per finanziare la fase propedeutica destinata alla formazione. Decisamente interessante, in primo luogo in termini di principio, la previsione di retribuire le farmacie con un fee professionale per ciascun assistito arruolato.
“Al di là delle cifre, a nessuno sfuggiranno le implicazioni positive di una modalità retributiva che riconosce e sostanzia il ruolo professionale del farmacista nella presa in carico dei pazienti cronici ”afferma al riguardo Muschietti, che riserva la sua ultima considerazione allo scatto in avanti compiuto dalla Regione Veneto. “Come è noto a molti se non a tutti, quella presieduta da Zaia è una delle nove Regioni indicate dalla Legge di bilancio per la sperimentazione della farmacia dei servizi, con un monte di finanziamenti totali di 36 milioni di euro” spiega il presidente di Farmacieunite. “In particolare, il Veneto e nel terzetto di Regioni ammesse alla sperimentazione nel 2020: un appuntamento al quale la Regione, grazie al progetto regionale che partirà nel prossimo dicembre, arriverà perfettamente rodata e in condizione di poter subito impiegare al meglio, implementando i suoi programmi per la farmacia dei servizi, i finanziamenti stanziati dal Governo centrale”.

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