Via il CUP dalle parafarmacie venete
I rappresentanti delle parafarmacie italiane hanno comunicato il loro disappunto a seguito della decisione di sospendere il servizio del CUP nelle parafarmacie venete.
Una decisione unilaterale e senza giustificazioni plausibili per una prestazione fornita gratuitamente da 10 anni sul territorio, a costo zero per le casse regionali.
“Dopo l’accorpamento delle ULSS Venete – si legge nel comunicato della Federazione Nazionale delle Parafarmacie Italiane– è stato comunicato senza dare chiarimenti di sorta ai colleghi delle parafarmacie con una semplice telefonata, che non sarebbe stato più possibile erogare il servizio cup in parafarmacia.
Troviamo assurdo e palesemente pilotato l’atteggiamento delle ULSS venete, dato che oltre a diminuire la copertura del servizio sul territorio si ha anche un aumento dei costi per le casse dello stato. Infatti quelle prenotazioni che usualmente venivano effettuate in parafarmacia gratuitamente, ora saranno fatte in Farmacia con una remunerazione che le ULSS riconosceranno alle farmacie per ogni prenotazione effettuata.
Come Federazione segnaleremo l’accaduto all’antitrust perchè oltre al danno alla copertura del servizio e alle casse statali, riteniamo che una tale decisione sia lesiva della concorrenza e del lavoro dei farmacisti in parafarmacia. Diciamo chiaramente al Ministro della Sanità, cui ci rivolgiamo, che questa situazione di Limbo ed incertezza che i farmacisti di parafarmacia subiscono non è più tollerabile.
Attendiamo un provvedimento chiarificatore che permetta ai farmacisti in parafarmacia di effettuare tutti quei servizi che il farmacista di vicinato è votato ad effettuare ed è capace di fornire al cliente/paziente.
Più volte il Ministro Speranza si è espresso sul valorizzare i farmacisti che presidiano il territorio, ebbene i Farmacisti di Parafarmacia ormai da più di 10 anni sono sul territorio italiano al contatto quotidianamente con i cittadini. Siamo stanchi e di lottare continuamente con scelte illogiche e atteggiamenti preconcetti che nei fatti danneggiano il decoro di tutta la categoria dei farmacisti.”